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SCENA QUARTA.
Pulcinella, il Dottore e la Coscrizione.
- Il Dottore
- Cosa vuole questa gente, che ci guarda con tanta attenzione?
- La Coscrizione
- Uno è piccolo e vecchio, un altro è gobbo e deforme; ci vuol pazienza, costoro non fanno per noi.
- Il Dottore
- Se è lecita la domanda, chi siete?
- La Coscrizione
- Io sono la Coscrizione; ma voi non siete buoni per servire all’armata.
- Il Dottore
- La coscrizione!
- Pulcinella
- L’armata!
- La Coscrizione
- Sicuramente, la gran nazione deve mantenersi in un aspetto imponente, e deve fare che sia rispettata la sua indipendenza.
- Il Dottore
- Ma noi non vogliamo sapere niente, e non ce la sentiamo di andare alla guerra.
- La Coscrizione
- Ringraziate la vostra deformità, altrimenti vi avremmo condotti per forza e legati come due pecoroni.
- Il Dottore
- Legati nel regno della libertà?
- Pulcinella
- Presi e ammazzati per forza nel paese della costipazione?
- La Coscrizione
- Appunto; la coscrizione è figlia della libertà, e il mondo deve questo gran benefizio alla rivoluzione di Francia. Prima di quel tempo non si sapeva come fare per adunare un esercito. Bisognava comprare i soldati con l’ingaggio, cavarli dalle prigioni, impazzirsi qualche volta a cercarli fra i vagabondi e gli oziosi, ed era una miseria trovare chi volesse lasciarsi ammazzare. Adesso la cosa è resa sommamente economica e facile. Ogni stato sa quanti giovanotti ha di entrata all’anno, e quanti può farne ammazzare senza pregiudizio delle arti di prima necessità. Quando bisogna, la camera fa una legge, si pigliano i coscritti e l’esercito è bello e fatto, senza impazzimenti e senza un bajocco di spesa.
- Il Dottore
- Come si accomoda questo modo con la libertà e la sovranità del popolo?