Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
55 |
mente certi ragazzi di Palermo volevano spassarsi un poco con la rivoluzione, il re si è trastullato a farne fucilare una quindicina. Noi siamo persone assennato e non ci convengono certe burle.
- La Guardia
- Dunque siete poltroni, e li trentadue quattrini non sono per voi.
- Il Dottore
- Come faremo a vivere?
- Pulcinella
- Chi penserà a farci le spese?
- La Guardia
- Faticate e guadagnatevi il pane.
- Pulcinella
- Un Pulcinella sovrano avrà da fare il facchino per campare?
- Il Dottore
- Un Dottore che fugge dal potere assoluto dovrà morire di fame nella terra della libertà?
- Pulcinella
- Quando era così potevamo restare a Napoli.
- La Guardia
- Andate, state, tornate, non ce ne importa un fico, La Francia protegge i birbanti, e non sa cosa farsi dei poltroni. Addio, balordi.
- Pulcinella
- Signor Dottore!
- Il Dottore
- Pulcinella!
- Pulcinella
- Io rimango di stucco.
- Il Dottore
- Mi cascano gli occhiali dal naso.
- Pulcinella
- Il principio non è troppo allegro.
- Il Dottore
- Facciamoci coraggio e andiamo avanti. Li trentadue quattrini sono perduti, ma alla fine la Francia non aveva obbligazione di darceli. Nel paese della libertà troveremo maggiori vantaggi.
- Pulcinella
- Ebbene; vediamo dove va a finire la costipazione.
SCENA TERZA.
Il Dottore, Pulcinella, e la Finanza.
- La Finanza
- Alto là, fermatevi.
- Il Dottore
- Non ci moviamo.
- Pulcinella
- Siamo fermi come due pilastri.
- La Finanza
- Io sono la Finanza, e devo visitare tutto ciò che entra nel regno. Abbasso i vostri fagotti. Che cos’è questo involto?
- Il Dottore
- È un poco di tabacco del mio paese.
- La Finanza
- Il tabacco estero è contrabbando, e voi lo avete perduto. E quest’altro involto cosa contiene?