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quello in parola, tanto più che oggi è stata decretata l’ultimazione della bella Via sulla riva opposta del Serchio, già da varj anni con magnificenza e maestría principiata. Ciò premesso, vengo alle ragioni che mi hanno spinto a rimanere sulla sinistra del nostro fiume, ed a variare il punto di traforo e di sbocco nel versante settentrionale dell’Appennino.

Se vi rammentate, io proponeva di passare il Serchio verso Ceserana per avere in un certo tratto, terreni più stabili, per favorir meglio alcune popolazioni del Ducato, e per ottenere un maggiore sviluppo alla Linea nostra 1. Ora istituite indagini più positive e rigorose, ho riconosciuto che con un ponte a due archi di ordinaria dimensione si supera con tutta sicurezza l’unica frana temuta, cui alludevo 2 , mentre sulla riva opposta il suolo è per questo lato in assai peggior condizione. Inoltre ho inteso ultimamente esser probabile che le Provincie di Massa e Carrara pervengano al Serchio verso Diecimo, transitando per Camajore e per la valle di Pedogna, e quand’anche prevalesse il progetto di strada per la Turrite, e facesser capo a Caslelnuovo di Garfagnana, questo paese trova più comoda la Stazione della ferrata in progetto sul nuovo andamento che sul primo, comecchè più depressa dell’altra di una ventina di metri. A tali considerazioni poi e a tali fatti se ne univano altri due, tendenti anch’essi a farmi cambiar di opinione in proposito, ed erano la difficoltà grande di eseguire la nostra Via dal progettato passaggio del Serchio fino a Castel-

  1. Rapporto 1.° pag. 8 e 9
  2. Idem