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pianta nella proporzione di uno a ottantasei-mila-quattrocento, con un dettaglio che mi è parso sufficiente allo scopo. Staccandosi dunque da Lucca, e precisamente dalla rotaia attuale della grande Stazione di cotesta Ferrata, e circuendo a Ponente le Mura della Città, la nostra Linea va ad occupare la strada a piè dell’Argine sulla sinistra del Serchio, e attraversato quindi il torrente Fraga presso il Ponte alla Minoccia e lo stradone di Moriano a non molta distanza da S. Gemignano, procede come già vi descrissi nel primo Rapporto, e tocca perciò il Ponte alla Maddalena, dicontro al Borgo a Mozzano, Chifenti presso ai Bagni, Ponte a Calavorno, la pendice di Ghivizzano, il Pian di Coreglia, le Fornaci di Barga, S. Piero in Campo, e la Pieve di Castelvecchio. Condotta senza gravi difficoltà ai confini con li Stati Estensi, egualmente bene prosegue sempre sulla sinistra sponda del Serchio rasenta i numerosi paesetti, che in quelle limpide acque si specchiano, perviene a Castelnuovo di Garfagnana tra il Convento dei Cappuccini e il vicin bosco, guadagna il piano della Pieve Fosciana che percorre lungo il placido rio che lo contorna a levante, lambisce a settentrione il Paese medesimo, e sulla destra del prossimo fiume di Castiglioni s’incontra nella Cava di Lignite, aperta in questi giorni per ordine di S. A. R. il Duca di Modena. Di qui la Linea continuando la sua natural direzione, e lasciando a Libeccio il Pian di Cerreto, si avanza pel colletto della Bottegaccia al torrente di Corfino, gira dietro a Mozzanella, si ripiega sulla costiera di Villetta, raggiunge le alture di Sillicagnana e di S. Romano, passa con breve galleria sotto alle Verrucole, si