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Le provincie di Lodi e Cremona sì per la copia dei cavalli richiesta dall’indole di quell’agricultura; sì per la vicinanza di tante acque navigabili, ridondano di mezzi di trasporto; nè quelle provincie sia per i loro consumi sia per i loro prodotti hanno tal connessione col commercio veneziano o triestino che si possa paragonare a quella che vi hanno Bergamo, Brescia e Vicenza.
Quanto a Mantova, la linea lombardo-veneta in ogni modo attraverserà la provincia; la città poi come emporio della navigazione del Basso Po e del commercio dello Stato Estense e del Bolognese, attira unaQuanto ai livelli, le difficoltà non sono tali da far paura ad uomini che siano veramente dell’arte di far le strade ferrate. Ammettendo che la porta Tosa di Milano sia 116 metri sopra il livello dell’Adriatico e che il giardino botanico di Brescia ne sia a 147 metri, la differenza che è di metri 31 su una distanza di circa 78 mila metri, si riduce alla proporzione appena valutabile di 1 a 2516. La quale proporzione si rende ancora minore, se si pensa che la strada ferrata non ha alcun obbligo di passare propriamente per l’orto botanico di Brescia, ma tuttalpiù dovrebbe radere la parte più bassa della città dove fa capo la strada Cremonese. Quattro o cinque metri che destramente si guadagnassero, ci porterebbero alla proporzione di 1 a 3000. Ora non ci fu un ingegnere che voleva condurci a Como con una discesa più di cinquanta volte maggiore? con una discesa da 1 a 56? Vedete come