Pagina:Di alcuni sepolcri della necropoli Felsinea.djvu/27


– 20 –

avanzi delle terremare modenesi e parmensi. Ho però certezza che, se concludenti saranno i fatti e gli argomenti ch’io esporrò a dimostrare più verisimile la mia della loro opinione, quegli esimii archeologi non esiteranno a convenirne, perchè preferiscono il vero a qualunque sistema. E in quanto all’egregio e benemerito dottor Pigorini me ne assicura quella rara arrendevolezza con la quale si chiamò convinto dell’etruschismo, gia dubitato, della necropoli di Marzabotto, e la lealtà generosa con la quale ne fece dichiarazione in uno dei più dotti consessi d’archeologia1.

L’importante ritrovamento dianzi accennato avvenne all’occorrenza di munire di più salde fondamenta alcune vecchie muraglie della sopraddetta casa Malvasia. Da che nel fare sott’esse delle fosse (ove non si erano potute praticare anteriormente le esplorazioni) alla profondità di cinque meiri, ch’è la massima delle tombe scoperte, e di mezzo ad esse fu tratta una pietra sculta (di qualità uguale alle molasse delle nostre cave del Sasso) (fig. 17), in cui ravviso una di quelle stele funerarie proprie quindi de’ cimiterii, delle quali Villanova diede alcun saggio in grandi pietre



    chiara il ch. Biondelli) se non sono etruschi, non lo sono neppure tutte le miriadi scavate nelle tante necropoli della stessa Etruria»

  1. Cf. Bullett. di corr. arch. ann. 1866. pag. 101.