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zione dei mortali: e la maggior parte dei più famosi idoli che si veneravano in quelle contrade, non erano che pietre meteoriche. Il rinomato Elagabalo, o Dio Termine che si venerava ad Emisa nella Siria, come simbolo del sole, non era che un aerolito. Ad Efeso un altro meteorite veniva adorato come idolo di Diana, e nei tempî di Pessinunte nella Frigia, di Creta e di Tebe, si conservano delle pietre meteoriche, come simboli della Dea Cibele madre di tutti gli Dei; e quando a Pessinunte questa divinità cominciò a rappresentarsi in sembianze umane, le si pose in bocca la pietra meteorica, che colà si possedeva, per conservarla.
I Cinesi credevano così fatti fenomeni strettamente collegati cogli avvenimenti politici del tempo; perciò nei loro Annali tenevano accurato registro di tutte le apparizioni delle meteore igneo, e no lasciarono memoria di 62 di tali apparizioni, tra cui 12 piogge di pietre. Queste risalgono fino all’anno 644 avanti G. C., e giungono all’anno 333 dell’êra volgare.