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mici e commerciali che ha attualmente con Bologna e l’alta Italia, poichè essendo maggiori questi rapporti tra l’alta Italia e Bologna con Livorno che con Firenze, serve questa linea a condurre con più breve corso al porto di Livorno, che se dovesse condurre per la Maria Antonia a Firenze, e percorrer poi tutta la Leopolda per giungere al medesimo punto; e se per la linea di Siena, o per la Maremmana si avesse un passaggio allo stato romano, allora sì che non sarebbe mai più questione di Firenze: e per il fin qui detto ci sembra incerta assai la conservazione di questa capitale.

Lo stato intero, crediamo noi, aveva diritto di godere dei benefizi di questi nuovi viedotti, che, quando lo avessero traversato nelle posizioni più utili, avrebbero ridestato nei popoli la sapienza di fissare nei diversi centri toccati una porzione di quel commercio che, fosse pure di transito, si fossero saputi appropriare. Ora, se riguardiamo le sole strade toscane, tutte corrono in una sola porzione dello stato, facendo comun centro Livorno; e se con queste consideriamo i prolungamenti nello stato romano, possiamo immaginare due linee da Roma Siena e Livorno; da Livorno Pistoia e Bologna; e avremo sempre una città marittima al loro punto intermedio, la parte meno bella, meno popolata e men grande della Toscana traversata da queste; e la più popolosa, più ridente e più grande abbandonata, compresa la capitale. Dovrà dunque lo stato intero restringersi alla sola Valdarno inferiore, e i popoli disertare quelle belle contrade dove ora fiorisce l’industria e l’agricoltura, per avere anch’essi la loro porzione all’industriale e commerciale banchetto? Se la Toscana avesse avuto per queste opere una men felice posizione geografica, noi avremmo compianto quei popoli che avessero dovuto abbandonare gli aviti focolari; ma avremmo trovato un conforto, e una scusa nell’impero delle circostanze; ma nel caso nostro, nè scusa nè conforto sappiamo trovare. Le strade nostre non sono proficue all’universale dello stato; e attendiamo che ci venga provato il contrario.