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tuario delle loro leggi, e nella quale sono abituati a correre come in porto di rifugio in tutti i loro bisogni; dove si sono discussi ed approvati i trattati che hanno tutelato il loro commercio presso le vicine e le lontane nazioni, e dalla quale come da un centro si sono diffusi raggi, non sempre benefici è vero, a illuminare e fecondare le soggette province; quella città agli occhi del governo, agli occhi dei sudditi deve essere nello stato la santa, deve essere d’unanime consenso promosso affrettato il suo perfezionamento il suo lustro, perchè da essa refluisca sopra lo stato; ed essa deve essere la prima ad unirsi alle altre capitali, la mercè delle strade ferrate, in modo indissolubile. La Toscana, nella quale il principio del bene è sempre da molti anni prevalso nelle sue politiche antiveggenze, sembraci ora, in materia di strade ferrate, avviata per una china che deve necessariamente condurla al suo peggio: ma se, riscossa dal breve assopimento, la sua sapienza governativa vorrà guardare al domani, starà ancora rispettata e inconcussa: anche i governi possono errare; è gloria anche per essi il confessare, e riparare i propri errori.

Sarebbe impossibile a noi, e a molti con noi, l’indovinare il principio che ha diretto il governo toscano nelle concessioni di tanti disparati tronchi di strade ferrate, poichè questi atti sono stati concepiti e maturati, diremo così, nell’ombra e nel mistero: pure vogliamo credere che avrà avute le sue buone ragioni, o che un principio benevolo gli avrà fatto vedere in tutti i comitati petizionari di strade ferrate tante volontà dirette più al pubblico che al privato interesse, e questa benevolenza avrà posto un velo sull’avvenire. Noi lodiamo sinceramente l’intenzione, ma siamo costretti di biasimare il fatto; e lo faremo con quel rispetto dal quale siamo compresi verso il governo, e con quella onestà che è necessaria nel parlare degl’interessi altrui.

È natural cosa il pensare che la prima linea, che doveva esser chiesta in Toscana, sarebbe stata quella da Firenze a Livorno; e quando dovevansi allo stato solo limitar