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Ma quanto al dare in appalto l’esercizio delle linee maggiori all’industria privata col mezzo di concessioni temporanee, non possiamo in generale lodare questo provvedimento.
Difatto, posto che il governo per la costruzione e per le provviste delle grandi linee è obbligato ad ordinare un’apposita amministrazione; non sappiamo veder motivo perchè non sarebbe anche a questa confidato l’esercizio delle linee medesime.
I pericoli ed i soprusi che l’avidità di guadagno per parte degli appaltatori privati e temporanei farebbe nascere, sembrano consigliare di non servirsi dei medesimi qnand’è possibile farne altrimenti; dovendosi invece credere che gli uffiziali del governo, più interessati a prendere tutte le occorrenti cautele di sicurezza, a non eccitare alcuna querela, a fare insomma appuntino il proprio dovere, meglio assai riuscirebbero nel divisato assunto che non gli speculatori privati.
L’esempio di quanto occorre nel Belgio ci sembra una prova irrecusabile della meritata preferenza di quel sistema a quello della speculazione privata.
D’altronde, per quanto si vogliano abbreviare le concessioni d’esercizio, queste dovrebbero sempre avere una certa determinata durata, nel corso della quale non si potrebbero fare variazioni alle tariffe de’ trasporti, quantunque sorgessero circostanze che rendessero quelle variazioni non solo utili, necessarie.
Cotesta circostanza della necessità di variare le tariffe è essenzialissima. Si supponga difatti la successiva costruzione d’una nuova via ferrata, o d’un altro mezzo qualunque di comunicazione, per cui sorga ad un tratto una concorrenza ad altra linea già antica; è chiaro che per conservare a questa i propri trasporti, v’ha il solo mezzo di ridurne il prezzo.
Ora, non sempre le società private sono abbastanza illuminate ed intraprendenti per risolversi ad una tale riduzione, o per farla in modo efficace, conveniente ed opportuno.
Il caso pratico recentemente succeduto dell’improvvisa riduzione e soppressione fatta dall’Olanda de’ suoi diritti di navigatone, onde conservare ai suoi porti il concorso del commercio germanico per la via del Reno, ci sembra un esempio assai concludente pel nostro assunto.