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sto, fu in alcuni Stati germanici adottato, e specialmente in massima dal governo austrìaco, con un decreto, così riepilogato da uno scrittore francese, il quale, a sicura informazione del proprio governo e dei suoi concittadini, fatto un accurato studio dell’ordinamento delle strade ferrate germaniche, pubblicò sur esse un libro assai commendevole1

«Considerando che le stesse ragioni par cui si concedono all’industria privata le linee minori di strade ferrate, non militano per prendere un eguale partito rispetto alle grandi linee di principale comunicazione:

Si decretano quelle vie, divise in istrade dello Stato, e particolari:

Sono strade dello Stato quelle che il governo già dichiarò tali, o dichiarerà per l’avvenire, e sono per ora:

Da Vienna a Dresda per Praga.

Da Vienna a Trieste.

Da Milano a Venezia (per la quale, come si è notato, vi è deroga speciale con altra regola).

Infine, quella diretta verso la Baviera.

I privilegi già conceduti (e molti ve ne sono) a compagnie particolari vengono mantenuti; ma dove queste non sono ordinate, ogni opera di costruzione sarà eseguita a tutte spese dello Stato.

In avvenire il tracciamento di ogni strada ferrata, anche particolare, sarà determinato in tutta la sua lunghezza dal governo istesso.

L’esercizio delle vie ferrate, anche dello Stato, sarà conceduto col mezzo di contratti temporanei ad appaltatori privati.

»È creata in Vienna una presidenza particolare, detta della Camera generale di Corte (Praesidium der allgemeinen Hofhammer) per regolare tutto quanto concerne alle strade ferrate».

Colesta presidenza ha sotto i suoi ordini un comitato speciale

  1. Vedi Tableau de l’état actuel et des progrès probables des chemins de fer de l’Allemagne et du Continent européen. Un vol. in-8.°, Paris, 1842, del Pari di Francia, signor Bourgoing.