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Coteste difficoltà d’esecuzione non tardarono difatti a mostrarsi così evidenti e gravi, ch’esse ben tosto costrinsero il governo francese a dare anche i lavori, de’ quali dovea assumere il carico, agli appaltatori medesimi dell’esercizio della strada da aprirsi, convenendo con essi a cottimo (a forfait) il pagamento d’una somma fissa per tate oggetto.

Cotesta modificazione di fatto riduce la cosa a segno di far concedere una sovvenzione dei tre quinti della spesa totale, con guarentigia del rimborso degli altri due. quinti alla scadenza della concessione dell'esercizio; lasciato questo intanto qual compenso dell'interesse di questa anticipazione, e delle spese dell’esercizio medesimo, mediante una tariffa de’ prezzi atta ad assicurare un largo utile.

La sposizione che precede del sistema francese e de’ suoi risultati ci pare essere sufficiente a dimostrare, che quel modo di concorso è fra tutti il meno economico pello Stato, ed il più facile a far nascere gravissimi abusi1 .

  1. Fra cotesti abusi, é specialmente da notar quello del furente aggiotaggio, ch’essa legge ha svegliato nuovamente alla borsa.
          Prima del 1838 avevasi una crisi funesta pelle molto società in accomandita formatesi per azioni al proposito di progetti di strade ferrate, e la rovina del maggior numero d’esse società sembrava aver fatti cauti gli avventori all'acquisto delle azioni, le quali erano diventate per lo più di nessun valore.
         Ma promulgata la legge del 1842, l'azione ch’essa favorisce delle compagnie, collo stabilire concedersi ad esse l’impresa di terminar le strade preparate pe’ 3/5 a spese del governo, e di esercitarle, fu una sì propizia occasione di speculare sull’aggiotaggio per le speranze apparenti di lucro che porgeva, che i giuocatori della borsa non mancarono di abbandonarvisi col più gran calore. Progetti innumerevoli quindi tosto emanarono, e più d’uno pella stessa strada. Veduti raccolti alcuni nomi onorevoli, sedotti dal desiderio di procurare al paese le nuove vie, il pubblico francese, dimenticate tosto le passate rovine, si abbandonò con furore all’acquisto delle azioni delle nuove società, molte delle quali neppure sognano la reale esecuzione detta proposta via che serve loro di tema o di pretesto soltanto per giuocare alla borsa, speculando sull’alto e basso prezzo delle azioni, il di cui acquisto è facilissimo perocchè le prime poste sono appena di poche lire per centinaio. Il conte Daru, già citato, giustamente indegnato di sì scandalosa im-