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Queste considerazioni e quelle prima d’ora notate, ci muovono a non credere che meriti gran credito il seguente manifesto pubblicato dai fogli francesi.
«Chemin de fer dit Grande Jonction, allant de Grenôble à Genève, passant par Chambéry, avec embranchement possible sur Turin, Gènes et toute l’Italie.— Capital social 87,000,000. Actions de 500 fr. de France.— On souscrit à Paris par lettres affranchies à MM. Pajol et Comp., boulevard Poisonnière, n.° 14. Ultérieurement on indiquera les maisons de Turin, Paris et Londres qui doivent encaisser le premier versement. Ingénieur en chef monsieur Villeroi.
»Nota, Au bas de la lettre de souscription écrire visiblement les noms, prénoms, qualités, domicile et la référence (N.° 3257)».
(Journal des Débats, 7 ottobre 1845).
NB. Come scorgesi in questo e nel 1.° paragrafo, anche a Parigi si propaga l’uso di Londra di proporre società meno probabili per speculare sulle strade ferrate estere.
5.° Che, in conformità del disposto dell’art 4.° delle regie patenti del 13 febbraio 1845, prima inserite al N.° XI di quest’appendice, il consiglio speciale di cui in esso articolo, incaricato d’esaminare, sull’invito del primo segretario di Stato per gii affari dell’interno, i progetti ed i contratti relativi alla costruzione ed all’esercizio delle vie ferrate, venne recentemente ordinato, e già si è radunato per attendere sollecito all’incumbenza sua.
6.° Che, affidata all’ingegnere Brunel la direzione dell’esecuzione del progetto di lui da Genova in Alessandria, già sono incominciate le esplorazioni occorrenti per lo scavo dei pozzi al colle dei Giovi, là dove debbe esser fatto il gran tunnel che dalla valle di Scrivia debbe condurre ai versanti dell’Appennino dalla parte del mare.
7.° Che in conseguenza l’amministrazione superiore negli Stati sardi, se lungamente studiò la grave e difficil quistione delle vie ferrate, risolta di poi la medesima nell’accennato modo, si è con singolare alacrità celeremente accinta all’assunto divisato; perocché dal luglio 1844, in cui decretavansi le linee, all’ottobre 1845, in cui terminiamo di scrivere, essa avea quasi compiuti ed allestiti tutti i progetti, e date tutte le disposizioni preliminari occorrenti per la esecuzione loro.
8.° Finalmente, che si è mandato al supremo magistrato della camera di giudicare, coll’imparzialità ben nota con cui quello si onora, dell’indennità dovuta qual equo compenso alla compagnia genovese autorizzata colle regie patenti 10 settembre 1840, per la spesa degli studi utili da essa fotti in virtù di quella legge, quando gli sperimenti d’amichevole accordo, che forse sarebbero tentati, non potrebbero essere coronati di buon successo.
Con siffatti provvedimenti il governo sardo ha provato con quanta maturità di consiglio, con quanta prudenza, con quanta accurata ed intelligente