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gato, nessun altro provvedimento fu promulgato intorno alle strade ferrate del Regno. Nessuna relazione venne ancor fatta dagli ingegneri mandati a studiare i luoghi pe’ quali il governo desidererebbe condurre nuove strade ferrate.
Se non che un provvedimento recentissimo però, del 15 settembre scorso, vuolsi accennare.
Con regio decreto S. M. il Re ha accordata alla stessa società costruttrice della strada ferrata da Napoli a Nocera e Castellamare la concessione di proseguire la strada medesima per altre otto miglia geografiche da Nocera per Cava a Salerno, città marittima importante, e capo-luogo di provincia, attraversando l’Appennino in luogo assai alto, per modo, che o sarà necessario perforare il monte, o stabilire soltanto un piano inclinato con macchine fisse.
Le condizioni della concessione sono state le medesime di quelle fatte per la già costruita strada. Se non che la durata della concessione per lo prolungamento da costruirsi, terminerà dopo anni 80, contando dal 4 ottobre 1839, affinchè il governo entri contemporaneamente in possesso di tutta la strada da Nocera a Castellamare, e per Cava sino a Salerno.
Inoltre la compagnia permetterà al governo il passaggio gratuito de’ corpi del regio esercito e loro bagagli su tutta la strada, facendosi bensì i trasporti medesimi con macchine e carri appartenenti al governo.
Cotesto provvedimento merita gran lode, perchè procura ad una parte cosi interessante del Regno il beneficio che si spera successivamente anche ad altre esteso.
Queste sono le notizie più recenti a noi pervenute da persone informatissime le quali, ove fossero state accordate altre concessioni, dovrebbero necessariamente esserne informate, e ce le avrebbero in tal caso senza fallo partecipate.
Ciò però non toglie che i fogli francesi si affrettino di promulgare manifesti di società ordinatesi per ottenere altre concessioni, o per far credere almeno che ne otterranno, senza lasciarsi arrestare dalla taccia di probabile scarso successo che potrebbe imputarsi loro.
Ecco quella che leggiamo in uno di essi:
«Chemins de fer du royaume des Deux-Siciles». Sous la présidence de M. de la Rochefoucauld, due d’Estissac, aide-de-camp du roi, une société s’est formée pour l’exécution et l’exploitation par concession directe des lignes de chemins de fer dans le royaume des Deux-Siciles. Le capital de la 1ere série, d’émission est de 25 millions, divisé en 50,000 actions, de 500 francs chacune; le premier versement est de 25 francs par action. Les numéros de la 1ere série seront privilégiés pour les séries subséquentes. — La souscription sera ouverte le samedi 11 octobre courant, au siége de la société, rue Caumartin, 35. Les souscripteurs seront dès le lendemain de leur son-