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A quella accennata da Savigliano a Torino procederebbe, come fu detto prima, la proposta via, che arriverebbe dalla valle del Tanaro diramata sul pianoro che separa Bra da Savigliano.

Quand’anche non potesse quella diramazione attuarsi, sempre utile sarebbe una linea che dal solo punto di Savigliano partisse, a Racconigi ed a Carmagnola rivolta, per raggiugnere la linea governativa da Genova a Torino prima ch’essa passasse il Po a quel punto che sarà determinato.

Savigliano è, come già si è detto, centro delle relazioni dell’intero Piemonte. Le provenienze di Saluzzo e della valle del Po, come quelle delle valli di Vraita, della Maera, della Stura e della Vermenagna; e quelle del Mondovì e della valle superiore del Tanaro, ed anche della Riviera di Ponente nella sua parte estrema, verso la Provenza, tutte sarebbero condotte, come or già sono in gran parte, a quel punto centrale ed in maggior copia per arrivare più sollecitamente a Torino.

Questa naturale condizione di cose promette ad una siffatta linea un avviamento tale, che può presumersi atto a compensarne la d’altronde non grave spesa, attese le poche difficoltà che incontrerebbe l’opera.

Questa pur converrebbe lasciare all’industria privata, senza necessità di speciale sussidio però, e con sola concessione temporanea. — E, se male non siamo informati, già una società sta ordinandosi col lodevole scopo di rassegnarne al governo la domanda, la quale domanda giova sperare che sia accolta con quelle cautele atte a premunire dai pericoli del giuoco, di cui abbiamo tante volte parlato, e che perciò è qui inutile ripetere.

Abbiamo pure toccato all’indicato capitolo d’una linea da Pinenolo a Torino, dichiarandola facilissima, molto produttiva per gran concorso, epperciò di somma convenienza.

Confermando queste asserzioni, aggiungiamo che due partiti si presentano, i quali converrebbe accuratamente studiare prima di risolversi. Primo, quello della linea retta da Pinerolo a Torino più breve, men costosa per le occupazioni di proprietà di minor prezzo e meno estese,e di nessuna difficoltà quanto ai ponti ed altre opere d’arte, in numero minimo occorrenti. L’altro, quello di adottare una linea più lunga Che per Buriasco, Vigone e Carignano venisse incontrare la linea da Genova a Torino al punto che sarebbe giudicato più opportuno.

Questa linea sarebbe assai più costosa per la sua maggiore lunghezza; per il più caro prezzo degli ubertosi terreni che converrebbe occupare; pei ponti in ben maggior numero e più ragguardevoli, che sarebbe necessario di costruire lungo di essa. In compenso avrebbe forse il vantaggio di raccogliere molte popolazioni agglomerate, già di presente solite a venire a Torino per ogni occorrenza loro.

Un calcolo comparativo, istituito sulle probabili risultanze delle due speculazioni, potrà servire di norma alla società, il cui ordinamento dicesi combinato per attendere a siffatto assunto.