Pagina:Delle strade ferrate italiane e del miglior ordinamento di esse.djvu/579

578

i tartufi dei paesi adiacenti, e per ultimo i pistolografi: chè se in mole v’assomigliaste a me, basteremmo in noi due a caricare una barca. Qual havvi premura che tali merci giungano un giorno prima o un giorno dopo? I consumatori sono sempre apparecchiati. Resta a1 discorrere della spesa. Mi sono provato a fare le mie ragioni per questo rispetto, ma non essendo profondamente versato nelle dottrine del carrettiere e del barcaiuolo, confesso che non me ne fido abbastanza per pubblicarle. Onesto ben vi so dire che il trasporto per acqua è molto men costoso che non per virtù del vapore, massimamente in un paese dove il carbon fossile è tuttavia un problema nascosto nelle viscere delle montagne. E così, la via di cui si tratta, essendo parte per acqua e parte per istrada ferrata, stimo non debba essere priva di fondamento la speranza che una tonnellata di mercatanzia caricata ad Albenga possa giungere a Torino con una spesa uguale a quella a un dipresso che costerà un’equipesante quantità di merci che giunga alla capitale per la strada ferrata di Genova. A siffatti cómputi si dovrà poi aggiungere l’economia e il maggior comodo dei produttori e dei consumatori locali per quei prodotti ch’essi hanno a smerciare, i quali, senza di ciò, resterebbero fondi di niun valore, e per quelli che denno ricevere. Di più i travasamenti considerar si vogliono come un gran benefizio alle popolazioni intermedie. I piccoli guadagni sono una rugiada d’amore, una manna per la gente minuta. Son troppo tenui per riporne parte nel salva-danaio; si raggirano tre o quattro volte al giorno, quindi procacciano occasione di lavoro ed alimento di vita a più persone. Essi giovano mirabilmente a liberarvi dai mendici, i quali crescono a dismisura dove alla mercede si sostituiste l’elemosina, quantunque scarsa ella sia; chè non ebbe torto il gran Bellingeri allorché v’insegnava essere il digiuno potentissimo aiuto alla procreazione. Le città capitali s’accrescono anche più dd dovere, e se queste Babilonie centralizzanti s’impinguano oon pregiudizio e discapito delle province, tale accrescimento è una vera cefalalgia, è segno di morbo e non già di salute. Trovate una persona di membra estenuate e sottili, avente il capo grosso come una botte; poi dite a Fidia che la pigli a modello per far la statua di Giove Olimpio o dell’Apollo di Belvedere.

E s’egli è vero, come si va dictitando, che il trasporto delle mercatanzie per la strada ferrata da Genova a Torino costerà un terzo di meno di ciò che costa oggidì, se questa non è vana speranza; oh poveri paesi dell’alto Piemonte! oh misera patria mia, che fosti ricco emporio altre volte di ragguardevoli commerci, capitale di provincia e di circondario, tu che coll’ardimento de’ tuoi figli snidasti dalla tua cittadella un forte presidio nemico, ridotta ora, in premio di tanta fede e di tanta virtù, alla meschina condizione di semplice capo-luogo d’un mandamento di quarta classe! Più non fia che ti consoli il cigolìo delle ruote di un carrettone, ìe tue arenarie non echeggeranno più alla canzone, al fischio del carrettiere, nè allo schioppettio