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alcuni fatti, i quali concedono ancora di sperare non impossibile di superare la difficoltà suddetta.
S.M. il re Carlo Alberto, cui tanto sta a petto ogni utile impresa che possa onorare il paterno di lui reggimento, per tanti rispetti chiamato ad avere distinta menzione nella storia avvenire, si è degnata ordinare che s’intraprendessero gli studi destinati a chiarire il fondamento dell’idea formolata dal signor Medail.
Cotesti studi vennero affidati al signor cavaliere Mauss, ingegnere-capo del governo belgio, passato temporaneamente, col gradimento del governo medesimo, agli stipendi del governo sardo, onde contribuire cogli altri distintissimi ingegneri di questo alla grande impresa decretata, colle regie petenti del 18 luglio 1844 e del 13 febbraio 1845 (Documenti X e XI).
Il cavaliere Mauss, appena giunto, non frappose indugio ad accingersi all'opera commessagli, onde approfittare della stagione in cui que’ monti, liberi dalle nevi, lascian campo alle operazioni geodetiche occorresti sul terreno.
Una squadra di geometri agrimensori lavora da oltre due mesi (ottobre) a levare i piani e profili occorrenti a chiarire la vera situazione de’ luoghi, specialmente le pendenze che aver dovrebbero la strada, i piani inclinati d’essa, e lo stesso interno del tunnel.
Quantunque non ancora compita l’operazione, qualche preliminare indicazione lascierebbe sperare le pendenze non insuperabili, nè eccessive, o superiori ad altre già note.
La lunghezza del tunnel però, che il Medail, incompetente a valutarla anche approssimativamente, calcolava, come vedesi nella sua, memoria, a soli metri 5,000, vuolsi presumere almeno doppia, se pur ancora non eccede, e questa sarà sicuramente una gravissima difficoltà; perocché coi mezzi ordinari della mina occorrerebbe un tempo tale da far dubitare del compimento dell’opera per difetto d’opportunità e di mezzi.
Ma se male non siamo informati da una pubblica voce, la quale sembra meritar credito, vi sarebbero mezzi meccanici con cui potrebbe seguire il traforo in molto minor tempo, e quando lo sperimento di tali mezzi meccanici, che vuolsi ordinato, avesse buon esito sur una breve tratta, si potrebbe presumere intero su tutta l’estensione d’essa, e prevedere con qualche certezza l’epoca precisa in cui s’arriverebbe a compir l’opera, mentre nel frattempo potrebbe compiersi dalle due parti la strada ferrata, ed i piani inclinati d’essa che dovrebbero portare al tunnel.
Quando i mezzi meccanici preallegati potessero applicarsi all’assunto, il motore che dovrebbe loro dare impulso si ha sul luogo, senza costo di spesa quasi, essendovi dalle due parti tant’acqua e tale caduta di questa da porgere una forza uguale a quella d’una macchina a vapore di 200 cavalli per parte, ond’è chiaro a comprendersi che una ruota idraulica stabilita ai due punti estremi darebbe tutto l’occorrente moto all’artificio meccanico.