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distanza di mesi due fra l'uno e l’altro pagamento, e dovrà darne avviso preventivo di mesi quattro.

12.° In adempimento delle prescrizioni contenute nella Notificazione della R. Consulta del 14 aprile corrente, decorso un mese a contare dal giorno in cui l’amministrazione toscana del bollo restituirà ai promotori dell’impresa le matrici munite della relativa formalità, e successivamente di quindici in quindici giorni finché non sia intervenuta la concessione definitiva alla società legalmente costituita, i promotori medesimi faranno conoscere alla persona che verrà destinata dall’I. e R. governo il numero delle promesse di azioni che avranno emesse, ed a maggior cautela e per conto dei possessori delle promesse di azioni, eseguiranno il deposito dell’ammontare dei due primi ventesimi in una cassa pubblica da destinarsi dall’I. e R. governo medesimo, dove rimarranno, senza corresponsione d’interesse, sino a che non sia ottenuta la concessione definitiva per incominciare i lavori.

13.° Quelli che dopo un mese dal giorno delle scadenze come sopra stabilite e da stabilirsi non avranno pagato il ventesimo a cui sono come azionisti obbligati, perderanno le somme sborsate, senza poter opporre diritto o benefizio alcuno, e le somme perdute cederanno a vantaggio del corpo generale della società.

14.° Le somme per ogni ventesimo sborsate goderanno del frutto del quattro per cento a carico della società, contando dalla fine di ciascuno dei mesi nei quali sarà avvenuto il pagamento, cosicché tutte le somme incassate entro un dato mese, diverranno fruttifere il primo giorno del mese venturo. I frutti saranno pagabili nel mese di maggio di ciascun anno, e saranno prelevabili a rate nel conto degli utili della strada ferrata.

15.° Nel caso che per mancanza della definitiva sovrana concessione, o per qualsivoglia altro motivo non potesse intraprendersi la costruzione della strada, le somme incassate saranno restituite ai possessori delle promesse d’azioni, detrazione fatta però del disborso dei frutti, delle spese commesse per gli studi, per la formazione del progetto ed organizzazione della società; le quali spese saranno giustificate con pubblico rendiconto.

16.° La società, e finché essa non sarà costituita, il Consiglio d'amministrazione non ammetteranno sequestri nè sul capitale, nè su gli interessi, nè sopra ai dividendi delle azioni.

17.° Il Consiglio di amministrazione è composto dei signori

Professore Eusebio Giorgi delle scuole Pie, presidente,

Cavaliere professore Giovan Battista Amici, vice-presidente,

Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes,

Pietro Igino Coppi,

Bartolommeo Cini,

Pietro Cini,

Laudadio della Ripa, cassiere,

Dottor Raimondo Meconi, segretario.