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poco differenti da Siena; condizioni che niun’altra linea che fosse laterale potrebbe realizzare.
Sboccando verso Empoli, si congiungerà colla via pistoiese, che per la nuova strada della Porretta conduce a Bologna, quindi immediatamente per l’alta Italia; e siccome la nostra linea potrà proseguirsi per la Chiana o per la Maremma a piacere, essa diverrà allora la più corta e la più centrale via italiana.
La strada centrale, percorrendo il breve tratto di miglia 33, incontra sei grossi paesi, così uno ogni cinque miglia, senza contare Siena da cui parte, e le quattro grandi città a cui mira.
Ognuno di questi sei paesi tiene un ragguardevole mercato settimanale; così accadono lungo la linea sei mercati per settimana, ossia uno ogni giorno feriale, i quali arrecano un grande movimento nell’interno della linea, che nei precedenti calcoli non si è valutato.
La popolazione che deve necessariamente affluire nella strada centrale è di 330,800 abitanti: qualunque linea parallela ad essa, e che fosse laterale, non potrebbe averne la metà; e siccome la linea Leopolda possiede 405,200 persone, la unione delle due strade fonde insieme una popolazione di 736,000 abitanti, per la qual cosa le due strade si baratteranno un numero grande di trasporti, e l’una influirà sull’aumento della rendita dell’altra, cosicché è nell’interesse della società Leopolda la costruzione della centrale toscana.
Il terreno sul quale deve costruirsi la via, è ricco di ghiaia, materiali e legname da costruzione, nè traversa esso fiumi di entità, per cui non occorrono grandi lavori di ponti.
Recapitolando le condizioni geografiche-statistiche della progettata via ferrata, ne emerge che riunisce in un sol gruppo Firenze, Lucca, Pisa e Livorno a Siena, che è centralissimo per la Toscana; che porgerà la più corta comunicazione coll’alta Italia per Bologna, e potrà continuarsi per le Chiane o le Maremme; che riunisce insieme 736,000 abitanti; che nel suo breve corso lambisce sei grossi paesi.