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da menti pregiudicate, le quali seguono norme ormai degne d’essere abbandonate.

Queste diverse indicazioni ci porgono argomento a dichiarare che il tonnellaggio totale del navilio italiano, ed il numero de’ marinai che servono sur esso, è molto maggiore di quello registrato, sebben già conseguente. Arroge, questo numero essere inferiore soltanto alla popolazione marittima della Gran Brettagna e degli Stati-Uniti d’America, che sono le due prime marinerie del mondo. — Quanto alla Francia, la quale in potenza marittima militare, come in quella di terra certo di molto sopravanza quella riunita dei varii governi della Penisola, per quanto spetta alla popolazione data alla navigazione, noi crediamo che appena uguaglia, seppure non è inferiore a quella dell’Italia. E ci confermano in quella opinione le stesse dichiarazioni officiali del personale della marineria, ed il fatto, ben essenziale a notarsi, del vedere il governo costretto a levar uomini dei dipartimenti interni per armare le sue navi della marineria militare, e l’altro fatto, pur notevole, del veder concedere ai bastimenti mercantili che battono la banchera francese d’avere un terzo di marinai forestieri, i quali sono per lo più genovesi o della contea di Nizza.

Coleste diverse indicazioni adunque ci persuadono che la marineria italiana ha tutte le condizioni richieste per mostrarsi nuovamente come altre volte nell’Oriente, ed ivi attendere ad utili speculazioni.

Nè queste speculazioni nel progredire felicemente si fermerebbero col tempo al solo Levante; chè potrebbero ancora protrarsi, come altre volte, alle Indie ed alla Cina, dove ora si apre un vastissimo campo ai traffichi di tutto l’orbe incivilito.

Il comitato inglese delle Indie orientali, in una recente pubblicazione che riferisce le operazioni del commercio britannico ne’ mari posti a levante del Capo di Buona Speranza pel solo 1.° semestre 1845, porge alcune indicazioni che giovano a meglio comprendere quanta sia l’immensa importanza de’ commerci dell’India e della Cina ch’or tengono ancora quella via, ed in gran parte tornerebbero a quella antica attraverso l’Egitto, il mar Rosso ed oltre, quando quel passo fosse reso più agevole ai traffici.

Il movimento totale de’ trasporti ne’ preallegati mari fu durante l’epoca suddetta di navi n.° 963 dello stazzo di tonnellate n.° 397,000. Circa i due terzi, notasi, della navigazione di tutti i paesi trafficanti in que’mari. E si nota ancora, esser in quel novero comprese soltanto le operazioni dirette o di lungo corso dalla Gran Brettagna a quelle spiaggie e viceversa, non essendovi annoverate quelle, pure immense, che seguono tra scalo e scalo delle spiaggie medesime, colla navigazione detta di grande cabotaggio; la quale, dopo la liberazione d’ogni vìncolo pei sudditi britannici di trafficare in que’mari, ebbe un grande aumento, che occupa una notevol parte del navilio inglese-indiano.