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riservata al governo del riscatto ad valorem delle vie concedute, reputandosi dalla maggiorità deliberante sufficiente all’uopo un tale contegno, da molti creduto però non bastevole.
E questa opinione per tal modo colà acquista credito, che già la stampa periodica ha discussa la convenienza d’un riscatto generale delle vie ferrate del Regno Unito, a peso dello Stato, in aumento del già ingente debito di questo, mediante espropriazione dei concessionari per causa di pubblica utilità, al fine di rendere colle ridotte tariffe le dette vie accessibili anche al popolo inglese, che può dirsene ora bandito, come abbiamo già detto1.
Ed un celebre statista e giureconsulto inglese, lord Brougham, non pago dell’accennata nuova clausola, replicatamente sorgeva a denunciare gli abusi commessi dai concessionari a pubblico danno, invocandone la repressione. Alle quali istanze pur faceano eco molti membri della Camera dei Comuni.
Queste cose premesse, ci par lecito dedurne che le concessioni perpetue risultano in massima e nel fatto men convenienti; postochè anche là dove usansi si pensa a recederne, malgrado la pratica da tempo immemoriale colà invalsa d'abbandonare i pubblici lavori alla speculatone privata. La quale pratica più per motivi politici, che per cause economiche, come erroneamente credesi da taluni, segue colà, per quanto il già citato Chevalier dimostra con irrecusabili argomenti.
Noi confessiamo ancora di non sapere conciliare l’opinione del Chevalier, tutta favorevole alle concessioni perpetue, coll’altra opinione successivamente dall’egregio scrittore proferita, interamente pur favorevole all’intervento governativo nei predetti pubblici lavori. Nè possiamo del pari conciliare l’opinione surriferita coll’altra sua sentenza, per cui replicatamente e giustamente, a parer nostro, celebra l’utilità del sistema adottato per le vie ferrate del Belgio, di cui sarà fatto parola al vegnente capitolo 6.° già accennato2.