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2.° Cotesto concorso dell’industria privata in vece si accetti senza alcun sussidio governativo in tutta od in parte soltanto della rete stradale che debbesi, previo attento studio delle attuali possibili relazioni sì interne che estere, combinare e decretare; — e le relative concessioni da farsi all’industria preallegata, non mai perpetue, ma temporanee, siano accordate a certe condizioni da pattuirsi fra le quali il privilegio de’ pedaggi riscossi su quelle strade, onde compensare le spese di costruzione dell’esercizio suddetto; — tutto ciò per le linee di più gran traffico, e dove la popolazione più agglomerata promette tale un concorso da assicurare un adequato prodotto atto a fornire il detto compenso.
3.° E là dove il primo partito è impraticabile, per la condizione economica del governo; ed il secondo non lo sembra del pari, perchè lo scarso traffico attuale ed il futuro presunto, come la minore popolazione non lasciano sperare che convenga all’industria privata d’assumere una tale impresa; la speculazione dovendo tuttavia ciò non pertanto riuscire utilissima agli interessi dell’universale, che ciascun governo ha il nobile e paterno mandato di promuovere e di tutelare con ogni maniera d’aiuti: perciò abbiamo creduto dover predicare la necessita ineluttabile di concedere tuttavia la costruzione e l’esercizio di quelle strade all’industria medesima, coll’accennato compenso de’ pedaggi, conceduti per a tempo, salva sempre la facoltà del riscatto anche prima della scadenza della concessione.
Siccome poi il detto compenso sarebbe talvolta insufficiente, premendo di risolvere i capitalisti all’impresa, fra i varii mezzi di sussidio governativo proposti ed usati, non abbiamo esitato ad affermare che l’assicurazione d’un interesse minimo del capitale impiegato dalle società concessionarie, sarebbe fra tutti lo spediente più profittevole sì agli speculatori, che ai governi ed all’universale.
Fondati in tal guisa i primi canoni dell’ordinamento proposto, nel terzo discorso abbiamo trattato della più speciale applicazione loro all’Italia nostra.
Ed in primo luogo, considerandone la posizione topografica,