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stri pensieri, del mirabil recente trovato delle vie ferrate e de’ veicoli sur esse scorrenti siamo giunti a parlare, toccandone con pochi cenni la storia; e, non esitando a proferire utilissima quest’altra rivoluzione ne’ traffichi, la dichiarammo senz’alcun dubbio atta a condur questi ad uno stato di mirabile fin ora ignota prosperità.

Per la nostra Italia specialmente, ravvisando cotale rivoluzione utilissima, dichiarammo esserci perciò risolti a tenerne particolare discorso, onde proporre allo studio ed alla discussione illuminata ed imparziale de, nostri concittadini come veramente si possano le vie ferrate ordinare fra noi; — come già esordienti esse vadano ne’ varii Stati della Penisola introducendosi a’ di nostri; — e come nell’interesse dell’intera patria comune convenga definitivamente ordinarle, acciò riescano a noi, che tutti dobbiamo considerarci quai membri della stessa famiglia, profittevoli davvero; la qual cosa è l’ultimo scopo del nostro lavoro.

Entrati pertanto in materia, seguendo l’assunto nostro, a fine di proceder in esso col necessario ordine, abbiamo, sulla scorta de’ fatti consumati, nel secondo discorso trattato de’ varii sistemi ordinati per le vie ferrate, si nella vecchia Europa, come nell’ancor giovane America settentrionale.

Discussa la rispettiva convenienza d’ognuno di que’ sistemi, studiandone i vantaggi e gl’inconvenienti, come i pericoli, ne accennammo li risultati finor conseguiti, là dove furono introdotti i sistemi preallegati, considerando quali fossero all’Italia applicabili, e quali no.

Fermate le nostre idee sur un’ultima formola d’ordinamento, a tre spedienti principalmente abbiamo avvertito, perchè da noi reputati più utili agli interessi attuali e futuri della Penisola.

1.° Li dove la condizione del credito governativo concede di sopportare la spesa della costruzione e dell’esercizio delle vie ferrate, abbiamo opinato, essere più conveniente che i governi, conservando le medesime in propria mano, per mezzo d’apposita azienda quelle nuove strade facciano costruire ed esercitare almeno per le maggiori linee d’esse, senza far capo dell’industria privata, non concedendole ad essa, come si è in più luoghi fatto.