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Mondo; ondechè il primato suddetto, passato dall’Italia ai Portoghesi, poscia agli Olandesi ed Inglesi, in cotestoro consolidavasi a’ dì nostri, diviso in parte però con Francia e con Lamagna.
Per tali rivoluzioni notammo che la nostra Penisola dal lungo, fatale, rovinoso dominio spagnuolo, che ogni lume e bene spense tra noi, era così prostrata ed a miserrima condizione ridotta, da vedere i nostri mari deserti, i nostri campi incolti, le nostre città povere e spopolate, quant’erano altre volte ricche e fiorenti; lasciataci appena la memoria delle passate nostre glorie e dell’antica nostra prosperità, quasi a vergognoso confronto della flagrante nostra miseria.
Ha la divina provvidenza, osservammo, la quale non mai ci ha del tutto abbandonati, fe’ sorgere dallo stesso primato altrui, onde nasceva per noi tanto danno, l’occasione d’un nuovo rinascimento, il quale già esordisce e potrà compiersi, se avveduti, come altre volte, sapremo prevalerci dell’opportunità di tempo, applicando l’antico nostro proverbio: il mondo è di chi se lo piglia.
Tornato il commercio ormai alle antiche sue vie, mercè delle fortunate, perchè intelligenti ed ardite speculazioni degli Inglesi, ricordammo ancora come la favorevole nostra condizione di luogo, sempre sia tale, che se non potremo ne’traffichi ricuperare l’antico primato, colla nostra popolazione, così idonea alla navigazione e di svegliato ingegno, potremo tuttavia efficacemente associarci ai popoli ch’ora lo posseggono, partecipando agli immensi vantaggi che debbono ritrarsi dagli incessanti trovati dell’industria, e da un commercio praticato con proporzioni molto superiori a quelle antiche.
Brevemente descritta la storia di codesta nuova rivoluzione del commercio coll’Oriente, noi segnammo il corso ch’esso sembra voler prendere;— i mezzi di comunicazione onde va a servirsi; — le difficoltà sì di luogo, che sanitarie, le quali paiono ormai superate; — e, più di tutto, i vantaggi che si possono presumere dalla maggiore rapidità delle transazioni, prima condizione che assicura l’economia di tempo e di spesa ne’ trasporti.
Su codesti mezzi di comunicazione specialmente fissati i no¬