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gli argomenti di coloro che vogliono difendere od almeno scusare quest’abuso della speculazione suddetta. — Cotesti argomenti non reggere ad una seria discussione, quand’anche in ogni più favorevole senso loro si adducano; — dimostrarsi dalla confutazione d’essi, che l’industria agricola e manifatturiera, ogni specie di traffichi, i risparmi del povero, i crediti, del governo tutto in somma è dall’aggiotaggio posto in pericolo; la condizione morale ed economica delle popolazioni esserne perciò gravemente pregiudicata; le contrade dove ancora non è penetrato, aversene a mantenere preservate per l’avvenire. — Fra esse l’Italia averne avuto anni sono un saggio a Napoli, di poi felicemente cessato, sebben con danno dello spirito d’associazione: — Nel Regno Lombardo-Veneto aver tentato di penetrare, ma inutilmente. — A Trieste le occupazioni commerciali e la strada intrapresa dal governo non avervi dato occasione. — In Toscana ed a Lucca invece le soverchie concessioni avervi per tal modo aperto il campo da temerne funestissime conseguenze. — Negli Stati sardi la prudente riserva del governo, resistente ad ogni raggiro fatto al proposito, essere riuscita a mantenere illeso il paese da quella tabe. A Parma, a Modena, a Bologna ed a Roma non essere penetrato per difetto di occasione, che si vorrebbe però vedere non derivante dal rifiuto assoluto d’apertura di nuove strade, ma solo impedita dalle cautele ordinate per impedire che s’introduca nelle concessioni. — Coteste, cautele, infine, esser per tutti quelle già accennate al n.° 13, e bastare esse all’assunto di lasciar libera e non incagliata mai la speculazione sulle azioni, impedito solo l’abuso di essa, applicato alle azioni beneficiarie, alle promesse d’azioni, ed ai contratti a termine, vietandone di tutti il traffico.
Queste sono le norme e le cautele che ci sembrano, atte ad assicurare la compiuta e sicura esecuzione del divisato ordinamento di vie ferrate italiane.
Con tali norme e cautele ci pare che ad ogni interesse provvedesi; — con esse ogni parte dell’assunto materiale è conciliata con quello morale, che non mai debbesi trascurare in qualsiasi umana speculazione. — Colle medesime, in somma, cre-