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corse suddette; — ed ove sia necessario farne anche di notte, nel provvedere acciò, ben illuminati i convogli, e da maggior numero d’agenti regolati, sia viemeglio rimosso ogni pericolo di sinistro; — nel fissare per l’andare e pel venire le guide da percorrere in modo ben chiaro ond’evitare gli scontri sempre fatali e pericolosi; — nel promulgare, finalmente, ad intera comune notizia tutte le regole fin qui discorse, acciò sian davvero a tutti note, e venga, per quanto è umanamente possibile, rimosso ogni pericolo d’abuso e di attentati, specialmente quelli contrari alla sicurezza, e i soprusi delle mancie e beveraggi, che debbono severamente vietarsi.
19.° Doversi avvertire essenzialmente all’attuale piaga sociale dell’aggiotaggio, la quale gravemente, minaccia l’intero civile consorzio. — Aversi difatto dai riscontri che porgono i fogli periodici della Gran Brettagna, che il giuoco di borsa versa colà sur una somma tale di valori, ed in modo così arrischiato, che necessariamente debbe nascerne una crisi, la quale per riverbero debbe farsi sentire nell’orbe intero. — Nella vicina Francia, sebbene le somme poste in giuoco, attese le minori facoltà, non siano così ingenti, nulla meno l’esaltazione delle menti per l’aggiotaggio avendo pure guadagnate le classi minute, doversi ivi pure temere scossa eguale. — Nè la concepita lusinga di veder la crisi dominata dai moderatori della Borsa più facoltosi essere fondata; perocché s’essi dapprima assumon le impreae, col pronto spaccio delle azioni, su cui ottengono grandi guadagni, dalle imprese medesime si tolgono, per lasciarne ogni pensiero alla folla degli azionisti, cui spesso tocca, cessate le illusioni ed arrivata l’ora del disinganno, di veder ridotte assai le concepite lusinghe; e la realtà dimostrando perdente la speculazione, venirne straordinario ribasso delle azioni, onde le crisi, dalle quali talvolta il fallimento.
20.° Finalmente da questi dati risulta provato quanto sia nel rispetto morale ed economico dannoso l’aggiotaggio; e distinto esso nuovamente, coi fallaci suoi cómputi, che a soli valori fittizi accennano, dalla vera speculazione, che fondasi su valori reali, aversi ad esaminare sino a qual punto possano ammettersi