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6.° Queste norme e cautele però suggerirsi da noi, con speciale protesta, ch’esse vengan ordinate e praticate con prudente, larga e moderata tutela, non mai coll’intendimento di suggerir moleste angherie, da cui l’animo nostro, più a fiducia che a sospetti inclinato, è anzi molto alieno.

7.° Una eguale e conforme tariffa italiana per tutte le strade ferrate della Penisola, ragguagliata ad un tanto per kilometro su di esse percorso da ogni persona, capo di bestiame, o pesata di merci, essere nella generale e rispettiva convenienza d’ogni amministrazione; doversi portanto desiderare che tutte a tal fine si concertino per intendere e promulgar concordi la tariffa suddetta.

8.° Essere quella propizia occasione per certo d’adottare pesi, misure e monete conformi, nel rispettivo valore e divisioni, se non nella denominazione, scegliendo di preferenza quelle decimali, cui tende l’universale. Perocché sarebbero così grandemente agevolati i rispettivi rendiconti di debito e credito che le diverse amministrazioni debbono tenere aperti, e liquidare ad epoche determinate a reciproco compenso degli aiuti datisi. Che se questo miglioramento non fosse ancora possibile, potersi tuttavia, ciò non ostante, fare eziandio la suggerita tariffo conforme, mediante esatto ragguaglio de’ pesi, misure e monete d’ogni Stato con quelli dell’altro.

9.° Al fine di non suscitare alcuna concorrenza tra Stato e Stato della Penisola, non doversi, a parer nostro, considerare leciti ed utili straordinari ribassi delle tariffe; perocché il ben inteso interesse dell’universale richiede anzi che, considerandoci tutti quai membri della stessa famiglia, tutti concorriamo in modo eguale a stabilire il vero utile comune ne’ rispettivi traffici tra di noi e l’estero.

10.° Non essere, come alcuni suppongono, così difficili i rispettivi relativi concerti da intendersi tra’ varii governi della Penisola, purché vi si accingano essi lealmente, e colla suddivisata liberale intenzione d’una comune fusione interessi. La quale fusione è interamente praticabile senza la menoma lesione della indipendenza de’ singoli Stati in cui è di presente l’Italia divisa;