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ordinate relazioni tra le amministrazioni delle varie strade ferrate proposte, perchè i convogli d’esse abbiano sicura ed utile corrispondenza fra di loro; la quale corrispondenza quando non venisse, come s’è proposto, ordinata, sull’esempio dell’inteso e praticato altrove, molto danno ne avverrebbe a quelle imprese, si di perditempo, che di maggiore spesa.
2.° Dover perciò gli Stati o società che successivamente nella nostra Italia manderanno a termine le strade loro, e ne cominceran l’esercizio, prima intender fra essi i patti relativi a siffatta corrispondenza de’ convogli, imitando le preallegate altrui già seguite convenzioni, mercè delle quali il servizio delle dette strade riuscirà più sicuro, più pronto e men costoso, con rispettivo vantaggio de’ contraenti che molto erroneamente opererebbero, se trascurassero siffatti reciproci concerti.
3.° L’ordinamento politico attuale della Penisola richiedere l’ordinamento d’alcune cautele politiche sulle nuove strade, ond’escludere ogni pericolo che si possa suppor derivante dalla straordinaria rapidità delle relazioni. Codeste cautele però potersi regolare in modo, che, mentre ne sarà tutelato il pubblico ordine e la sicurezza de’ governi, non ne avvenga inutile perditempo per soverchie fermate ai confini, e pubblico malcontento per moleste inquisizioni; perciò allontanamento de’ viandanti.
4.° Potersi conseguire siffatto scopo, se anche, ad imitazione del praticato altrove, si adotterà lo spediente di ritirare al detto confine le carte di libero transito, di cui ogni viaggiatore estero è munito (cioè passaporti), all’atto del partir de’ convogli, permutandole coi così detti scontrini, da restituirsi arrivando a destinazione; dove nell’ufficio di polizia appositamente aperto si potran poi praticare le indagini reputate necessarie sul conto di ogni viandante senza che più sia ritardato il corso del convoglio.
5.° Giovare assai, che coteste norme e formalità nano tra i varii Stati italiani concertate uniformi, anche al fine d’ottenere il migliore esercizio delle varie amministrazioni politiche, le di cui relazioni reciproche sarebbero così talvolta occasione d’utili indicazioni nell’interesse dell’ordine.