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l’immoralità. Cotesto progresso vero tale non si potrà mai ammetter pure da noi, se non è anzi accompagnato dalle maggiori cautele morali; — chè il traffico onesto, la sola speculazione, cioè, su’ valori reali e non fittizi, attuata tra gente idonea a dedicarvisi, può sussistere senza il concorso dell’abuso d’essa, e meglio promuove anzi l’aumento della produzione.

Tuttociò ci par cosa di per sè così evidente da neppure richiedere ulteriore discorso.

6.° Per l’aggiotaggio solo con si accresce il capitale nazionale il quale aumenta soltanto per speculazioni fatte con mezzi reali, non con mezzi fittizi, cui la propria nullità vieta di produr cosa alcuna. — D’altronde, le imprese felici nascono dalla vera speculazione, non dall’abuso d’essa; chè, atteso il difetto di giusti calcoli e di consumata prudenza, il detto abuso sa tentare solo imprese arrischiate, per lo più perdenti.

7.° Per l’aggiotaggio non svegliasi un’operosità generale efficace; piuttosto, occupando le menti in non fondate illusioni, si distraggono dal lavoro indefesso e produttivo, come da quello spirito d’ordine e di economia il quale solo produce l’accumulazione della ricchezza; questa le imprese arrischiate e temerarie non possono conservare, perché anche, acquistata col giuco di sorte, non con assidua fatica, disperdesi colla stessa facilità con cui si conseguiva.

Laonde allo stesso modo che le facoltà private non aumentano nelle biscazze il maggior numero di quelle facoltà, il capitale nazionale dilapidato al giuoco di borsa.

8.° Per l’aggiotaggio non si moltiplica punto col giro e rigiro il capitale circolante. Perocché, il giuoco essendo quasi sempre attuato senza mezzi reali, e con soli capitali supposti, anche ammesso un giro e rigiro di questi in più mani, la produzione non può ricavarne aumento alcuno, nessun frutto potendo nascer mai dal nulla; o se ne nasce, sarà mediante anzi il consumo d’altretanta copia di capitale effettivo perduto dal giuocatore, che l’ha avventurato contro il nullatenente.

9.° Non sussiste a modo alcuno che dal cessato aggiotaggio derivi l'inazione de’ traffici, e un’assoluta inoperosità, dalle