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1.° L’industria agricola, in vece di arrivare a que’ miglioramenti di cui tanto pur è ancpra bisognevole, mercè d’utili imprese in essa assunte; per le quali imprese occorrerebbero nuove poste di capitali aggiunti a quelli già in essa impiegati; scaderà maggiormente, od almeno rimarrà viepiù stazionaria, perchè le saran fors’anche tolti alcuni de’ capitali ch’ora son investiti in ispeculazioni agricole per* convertirli in acquisti d’azioni.

2.° Lo stesso succederà, ed in proporzioni anche maggiori, all’industria manifatturiera, la quale ai vedrà tolti molti capitali ch’ora l’alimentano per correre pure all’investimento in azioni di vie ferrate.

3.° Molte fra le tante economie, collocate sicure alle casse di risparmio; sedotte dalle illusioni dell’aggiotaggio, ne saranno ritirate per aadare alla stessa destinazione. E tanto è ciò vero, che da qualche tempo a questa parte notasi ridotto in molte d’esse casse il prima osservato aumento de’ collocamenti superiori sempre allora ai chiesti rimborsi, ch’ora invece li superano. La qual cosa; se in parte può in Francia anche attribuirsi alla legge che ristrinse il massimo accolto degli impieghi, vuolsi pure attribuire alla crescente mania dell’aggiotaggio nelle vie ferrate.

4.° Le già antiche consimili imprese di vie’ ferrate o d’altri pubblici lavori anche felici; e cresciute nel loro valore capitale pei lucri conseguati; abbandonate con premura mercè della vendita delle azioni loro per convertirne il prezzo ne’ nuovi investimenti; avranno per certo ad incontrare una notevol perdita pel ridotto valore delle azioni suddette e perciò del capitale sociale cumulato dell’impresa.

5.° Le cedole consolidate de’ debiti governativi, in generale, per effetto della pace e della buona gestione delle finanze del maggior numero degli Stati, salite al corso ad un valore, di molto eccedente quello nominale, vendute in più grande quantità sul mercato per concorrere ai nuovi investimenti, scapiteranno grandemente nel detto valore ai corso, onde nascerà una grave causa di perturbazione nella fortuna pubblica e de’ privati. Allora, lungi dall’accelerarsi la redenzione di que’ debiti e dal facili-