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do sia compita, ma nei guadagni d’una prematura cessione del carato sociale, mediante un premio conseguibile appena che il valor nominale, salito al corso del cambio, conceda di ottener dalla vendita il detto premio, calcolato sull’intero valor nominale suddetto, di cui s’è appena sborsata però una parte minima soltanto1.

La differenza che vuolsi notare nell’età nostra dall’antica, tutta sta nella più gran somma cui salgono le speculazioni dell’aggiotaggio: la qual cosa deriva da ciò, che ne’ tempi attuali essendo molto cresciute le ricchezze reali, è naturale vogliansi pure accrescere quelle simulate, di cui nella massima parte compongonsi le speculazioni aleatorie in discorso.

Le tre nazioni dove gli eccessi dell’aggiotaggio salgono ad un massimo punto, anche perchè son le più ricche nella nostra Europa (tacendo dell’America settentrionale, dove il malanno giunto all’estremo trovò nelle molte rovine causate un efficace contegno), sono la Gran Brettagna, la Francia, e la Germania. Anche nella capitale spagnuola l’aggiotaggio è animatissimo; se non che il difetto assoluto di mezzi in tutti, lo rende talvolta affatto nullo e ideale, meno per qualche ricco banchiere.

Nella Gran Brettagna, all’opposto, in ragione appunto dell’ingente ricchezza reale, che molte ardite e fortunate speculazioni le procacciarono, quella che fittiziamente si pretende creare è giunta a segno che par favoloso.

Perchè le nostre parole non abbiano taccia d’esagerate, riportiamo la relazione fatta al proposito da uno de’ più riputati

  1. Esempio. Una società anonima è creata col fondo sociale di 32 milioni di lire toscane per la strada della Maremma. Si vendono le promesse d’azioni di lire 4,000, richiedendo soltanto il primo pagamento dei 5 per % = lire 50. Si giuocano alla borsa, e salgono, supponiamo, al 10 per % di premio (si spacciò, non sappiamo con qual fondamento, che ne lucravano uno del 30 per %). Anche col premio del solo 10, ecco lucrate per ogni azione venduta lire 400, colla sola anticipazione d’un capitale di lire 50. Ora chi è che non farà ogni sforzo per raggranellare lire 50, e investirle nella detta posta di giuoco? Se poi la strada si faccia o no, se anche fatta, darà frutto adequato, son queste induzioni cui non si ferma il giuocatore, preoccupato di vincere il premio, e tosto.