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Quando non si volesse poi per avventura pattuire la reciproca osservanza di siffatte norme, troppo ne sarebbe evidente il reciproco danno, perchè occorra farne più ampia dimostrazione; e troppo è nota d’altronde la perspicacia di coloro che avrebbero a convenire de’ proposti patti, perchè sia lecito supporli alieni o difficili ad intenderli, giacchè, contrastando all’onesto profitto altrui, incontrerebbero frattanto a proprio danno una notevol perdita.

Non possiamo pertanto dubitare che, appena attuate le divisate nuove comunicazioni, si stipuleranno fra le rispettive amministrazioni di esse le convenzioni atte a farle procedere con reciproco vantaggio e comodo, come fin qui si è detto.


CAPITOLO II


Cautele politiche.


Tra le varie cautele da ordinarsi per le strade ferrate, quelle politiche meritano fra noi una speciale avvertenza, perchè possono essere argomento di serie difficoltà tra Stato e Stato, e causa di molto perditempo nel corso de’ convogli.

Non mancano tuttavia, a parer nostro, i mezzi di superare codeste difficoltà, onde scemare notevolmente il perditempo.

Cotesti mezzi che proponiamo, sono, fra gli altri, per esempio, i seguenti: 1.° Far accompagnare dal confine il convoglio (senza obbligarlo a fermarvisi per la necessaria verificazione dei ricapiti di polizia richiesti) dal numero occorrente di guardie od agenti di polizia, incaricati d’invigilare perchè nessun viandante estero, collocato, se vuolsi, in separate carrozze, arrivato alla propria destinazione, possa sottrarsi all’obbligo impostogli di dare all’ufficio di polizia aperto in ogni cala d’arrivo e di partenza (stazione) que’ riscontri che si desiderassero sul conto di lui: 2.° Rendere i conduttori ed agenti dell’amministrazione della strada responsali del nessuno sbarco di persone estere prima che, siansi al detto ufficio di polizia presentate; la qual cosa può fa-