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neto; che di per sè sola tutta comprende, può dirsi, la parte più importante dell’Italia superiore1.
"La seconda difficoltà, pur essa suscitata dall’Appennino, è quella di trovare la facilità dei varchi per le linee traversali. Imperocché, sebbene nulla più riesca oggidì difficile all’arte o superiore al coraggio delle intraprese, pure non è a dissimulare che l’Appennino è forse una delle giogaie più indomite al sistema dei tagli, delle gallerie, o dei fori che lo attraversino. A persuadersene basterebbe por mente alla frequenza dei suoi strati franosi; ai sedimenti di laghi già racchiùsi tra le sub-appennine giogaie; ai massi ovunque smossi o tra loro coesi da argilla; ma quel che é più (dalla parte specialmente adriatica), alle chine lunghissimamente distese, spesso interrotte da serre che, in diversa direzione percorrenti, s’incrocicchiano, e tra le quali d’uopo è salire e discendere più volte prima di arrivare alle creste maggiori. — Le quali condizioni ne persuadono che più giovi cercare nella criniera i varchi da natura agevolati, di quello che contare sugli sforzi dell’arte ad aprirli.2
- ↑ «Vero è che lungo le due riviere liguri corre una strade postale e commerciale, con immenso dispendio tagliata nei fianchi del marittimo Appennino, Ma il disagio delle sue continue salite e discese, e delle sue frequenti risvolte, mostra di per sè la difficoltà di ridurla a traccia piana ed a curve largamente spiegate».
- ↑ Io reputo un sogno i mezzi meccanici o le locomotive costruite a modo da salire i gioghi e scendere i precipizi. Gli esempi di strade a rotaie praticate dagli Americani a traverso degli Allegani: gli stadi che diconsi fatti a traversare le Ande o Cordigliere sono cose più facili a dire che a praticare tra noi. Le macchine ferme al suolo, trascinanti o rattenenti: il sistema d’ingranaggio nelle ruote e nelle rotaie, forse potranno riuscire opportunamente a traverso di queHe solitudini ove mancano cavalli, bovi o altri mezzi di trasporto. La lentezza di quegli americani sistemi, e quindi l’enorme consumo del combustibile (in regioni però che ne abbondano), sono dure necéssità dei luoghi, a fronte delle quali, potrà anche riuscire colà profittevole l’intrapresa; ma presso di noi, se l’economia del tempo, del consumo, della spesa, non avvantaggia sugli ordinari mezzi di trasporto che attualmente abbiamo, questi stessi mezzi riuscirebbero sempre preferibili a novità più costose. — L’Austria, che certamente non è prima a tentare le esperienze, ma