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provvedimenti governativi di repressione quando ne occorre il bisogno.
16.° Finalmente, che le nuove strade, procurando agli altri popoli (i quali tutti le adottarono, qualunque sia la forma larga o stretta del governo loro) accrescimento di ricchezza e di prosperità; la notizia di siffatta condizione non goduta potendo generare invidia e malcontento in quelli che ne sarebbero privi; sembra consigliato da una ben intesa politica di non porgere motivo a cosiffatta sfavorevole opinione de’ sudditi verso l'autorità; e quindi mostrarsi ben più periti nel reggere i popoli qne’ governi che secondano il pubblico voto, di coloro che, per mal inteso sospetto o timore, persisterebbero a negarlo.
Coteste diverse considerazioni sembrano dunque di per sè stesse troppo evidenti, perchè non si debba concepire lusinga di vedere anche nello Stato pontificio appagato finalmente un tal voto; noto essendo come quel governo del resto sia stato altre volte fautore d'opere grandi, generose ed utili, delle quali esistono tanti monumenti, e con prudente ed avveduta politica abbia saputo andar a seconda de’ tempi e delle circostanze pel maggior bene de’ popoli commessi alle sue cure.
CAPITOLO IX.
Riepilogo e conclusioni del Discorso III.
Esposti i fatti già consumati ed i divisamenti ideati soltanto, ora ne resta a fermare ancora i nostri riflessi sul complesso dei medesimi, per dedurne la condizione più probabile della Penisola rispetto al trattato argomento.
Abbiamo veduto molti essere in Italia i progetti, poche finora le realtà conseguite; rimane ora che imparzialmente, si giudichi quale tra esse ancor possa presumersi conseguibile; quale più improbabile e da collocarsi piuttosto in una delle due ipotesi ugualmente fallaci, e men convenienti; quella delle illusioni di menti meno esperte, le quali non sanno progettare in modo adequato ai mezzi di cui si può disporre; ovvero quella delle immorali e