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pitali necessari a sopperire a quel dispendio, sembra ideato in modo prudente ed accorto, il quale assicura l’impresa senza esporla al perìcolo dell’aggiotaggio, da cui sono tante altre consimili imprese travagliate.

8.° Che la diramazione verso Ferrara ed il Po, oltre al porgere un’utilissima comunicazione con Venezia e Trieste, può giovare assai ad avvivare la navigazione, del gran fiume specialmente quando, attuato il progetto, tempo fa compilato, di stemare a tal finte il ramo detto di Volano, ed intese le norme della navigazione superiore tra i diversi Stati, come fu dai patti di Vienna prescritto, si potrà profittare di quella grande arteria italiana, ora abbandonata con pregiudizio del traffico.

9.° Che l’altra diramazione verso Firenze per le valli del Reno e dell’Ombrone, nella regione detta della Porretta, sembra quella meritevole di preferenza per assicurare il congiungimento dei due mari Mediterraneo ed Adriatico da Livorno a Venezia e ad Ancona; — e che le altre tre linee pur divisate per detto congiungimento — l’una per le valli del Reno, della Lima e del Serchio diretta a Lucca, — l’altra pel Val d’Arno superiore e il Val Montone a Forlì, dove raggiungerebbe la via Emilia diretta: sur Ancona e Bologna, — l’ultima pel Val d’Arno superiore sino ad Arezzo, d’onde per Città di Castello e Fano ad Ancona pure; — non sembrano raggiungere lo scopo d’unire Bologna a Firenze, e Livorno ad Ancona e Venezia nel modo più spedito, più economico e più comodo, come pare vi accenni la predetta via della Porretta;

10.° Che le condizioni economiche della divisata strada Emilia, quando sia dotata delle sopraccennate diramazioni, sono fra le migliori. Perocché, il congiungimento che direttamente e colle diramazioni preallegate essa assicura dei due mari, agli indicati scali di questi, procura un gran vantaggio alla navigazione dei mari medesimi, e facilita altresì le spedizioni da Trieste e da Venezia su Livorno e su Genova per l’Atlantico; ed avvicina così le Antiglie e l’America allo scalo triestino, ed al traffico germanico e slavo, di cui quello sarà punto essenziale.