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ostacolo a maggiore incremento, se non si facilita l’accesso al porto di Genova con istrade ferrate.

2.° Gli antichi Stati della monarchia di Savoia non ebbero altre volte gran traffico, perchè, più addetti alle arti della guerra che a quelle della pace, non attendevano a speculazioni mercantili. Chiamati però di poi anch’essi a concorrere nella tendenza commerciale che distingue l’epoca nostra, e posti in ottima condizione per intervenirvi, abbisognano essi pure di strade ferrate, onde non solo conservare, ma accrescere per essi il transito dall’Italia ed Oriente oltre l'Alpi.

3.° Coteste considerazioni avvertite per tempo dal governo

    ed alla Svizzera; il quale transito certo sarebbe perduto affatto col lungo rigiro disato. Ecco i suoi calcoli: Da Torino a Genova per Alessandria..... kilometri 480 Per Savona.......  » 484 Da Genova al confine lombardo.  » 145 Da Torino al lago Maggiore.  » 437 Da Genova al lago Maggiore per Alessandria e Novara.» 290 Per Torino, Ivrea e Biella.  » 321 Cotesti numeri bastano a provare che nessun transito più avrebbe il porto di Genova, e, ciò premesso, non si vede perchè si farebbe una spesa così considerevole di 321 kilometri di strada, la quale costerebbe circa 96,300,000 lire, per non giovare menomamente at commercio estero, e solo facilitare lo scarso commercio delle province interne, perdendo frattanto tutto il transito lombardo e svizzero, che la strada Ferdinandea non tarderebbe ad assorbire. La strada divisata dll’ingenere Gonella certo piacerebbe per tutti i suoi risvolti, a molti fra coloro che in certo modo va a cercare; ma malgrado i molti suoi cómputi; escluso dal porto di Genova il gran movimento dette merci che vanno in Lombardia, in Isvizzera, ed in Germania mancandogli il gran numero di persone, che vanno a Genova dalle province lombarde, non offrirebbe sicuramente nella direzione proposta gli utili ch’ora possono presumersi dalla direzione adottata. Lo diciamo con rammarico; alcune delle linee del signor Gonella potrebbero esser, col tempo, linie secondarie interne utili; ma applicate allo scopo indicato come linee primarie, peccano per idee di parzialità locali, e non sono fondate sui princìpi, come quelle dal governo adottate. Ecco forse perchè quelle idee non prevalsero.