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a Novi e Pozzolo-Formigaro. Da questo punto la strada si biforcherebbe; una linea andrebbe a Bassignana pel passo del Po, d’onde per la Lomellina a Pavia; l’altra linea verrebbe a passare il Tanaro in Alessandria, da dove, con altro progetto potrebbe protendersi nelle valli del Tanaro o del Po (passandolo in questo caso a Casale) verso a Torino; mentre dalla Lomellina si diramerebbe a punto conveniente, con altro progetto pure, la linea verso Mortara, Novara ed Arona.1
Il progetto Brunel, limitato al passo del Po e ad Alessandria, era valutato alla spesa di 32 milioni, circa; quello del Porro, poco appresso in eguali confini tenuto, si calcolava alla sola spesa di 18 milioni.
- ↑ Se la linea, del Po, a qualunque punto passato, diretta ad Arona sul lago Maggiore era per comune consenso opinata dover passare per la Lomellina fino a Novara, molto divise dapprima erano le opinioni per la linea da Alessandria a Torino; la quale linea s’ideava nelle prime domande col passo del Po a Casale, senza lasciarsi arrestare dall’ostacolo de’ colli di San Salvadore ed Occimiano, i quali separano la valle del Po da quella del Tanaro sino al confluente di questo nel gran fiume a Bassignana. Da Casale poi la detta linea dovea passare pel pianoro, che è sulla sponda sinistra del Po, onde venire a Torino, senza considerare neppure l’ostacolo delle molte acque che, dalle Alpi affluiscono al Po in quella direzione. Siffatto progetto della direzione di detta linea da Alessandria a Torino, avuto riguardo agli ostacoli che presenta, ed alla condizione sfavorevole di passar per luoghi dove scarsa è la popolazione, posto a confronto di quello poi adottato della Direzione per le valli del Tanaro, del Borbore e della Triversa sino al pianoro di Dusino nell'Astigiana, attraverso a luoghi popolatissimi, con nessun passo di fiumi, e senza la necessità d’alcun tunnel, o piano inclinato, non potea lasciare esitante nella scelta. — Nel determinare una linea di via ferrata, il più breve cammino, la maggiore popolazione, il minor varco de’ fiumi o torrenti, e la risparmiata ascesa e discesa d’erti gioghi, sono condizioni essenziali da ricercarsi sempre e da preferirsi a quelle opposte di più lunga tratta, di scarsa popolazione, d’un maggior numero di fiumi a torrenti da passare, e di erti gioghi da superare, i quali rendano necessari i tunnels ed i piani inclinati. — Al più qualche prolungamento di estensione può ammettersi, o per raccorre una maggiore popolazione, o per iscansare il difficil passo di fiumi o di monti. Nel caso attuale scorgesi esservi anzi nella direzione per Casale la giunta di tutti questi inconvenienti, ond’era provata migliore quella scelta per Asti.