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Partirebbe, dicono, la strada dal porto di Genova, se non oppongonsi considerazioni strategiche le quali in vero sembrano facili a superare e quando no, in tal caso da San Pier d’Arena, fuori della linea delle fortificazioni, comincierebbe soltanto la

strada, ed entrerebbe nella valle della Polcevera; quindi, oltre a Pontedecimo, in quella del Riccò dove ascendendo l’Appennino per piani inclinati arriverebbe a 340 metri d’altezza dal livello del mare. Ivi un tunnel, lungo 1800 metri, le farebbe passare l’ancor più alto giogo del colle dei Giovi, sboccando a Busalla, da dove per la valle di Scrivia, prima con altro piano inclinato poi per una pendenza ordinaria, verrebbe a Serravalle, quindi

    relazione della commissione eletta nel 1837, giusta il prescritto dalle R. patenti del 10 settembre 1840, non potea fissarsi ad un punto inferiore a quello detto di giarola, presso a Sale, provincia di Tortona. — Quattro sono i punti ne’ quali venne proposto di passare il gran fiume: 1.° quello suddetto di Giarola; 2.° quello di Bassignana, dove il Tanaro entra nel Po; 3.° quello di Valenza; 4. quello di Casate. — La maggiore ampiezza del letto del fiume, accresciuto dalle acque del Tanaro, e le sommergibili sue rive in occasione di piene, giunta qualche considerazione strategica relativi all’interesse della difesa militare, faceano propendere di tralasciare il passo di Giarola, massime atteso il dubbio fondato d’incontrare al Gravellone una linea lombarda. — Il pericolo di passare due fiumi al confluente loro, ed ancora qualche dubbio sulle cautele strategiche debbono a nostro parere far abbandonare l'idea del passo di Bassignana. — Quello di Casale per la linea da Alessandria ad Arona; troppo deviando dal confine verso il regno Lombardo-Veneto,cui conviene anzi tenersi il più vicino che è possibile, onde facilitare l'apertura della terza linea preveduta dalle RR. PP. 18 luglio 1844, d’una comunioazione diretta colle province del detto regno, troppo allungherebbe inoltre la via da Genova a Milano. — D’altronde, come vedremo fra non molto, il detto passo a Casale non gioverebbe alla direzione verso Torino, per altra parte fissata. — Resta dunque il passo di Valenza, giudicato più conveniente, e perchè meglio coperto nel rispetto strategico dalla fortezza d’Alessandria di quelli di Giarola e di Bassignana; e perchè offre minori ostacoli dei colli da superare, con un breve tunnel potendosi attraversare il più essenziale dei detti colli, e perchè le due sponde del fiume a Valenza, incassato in istretto sufficente letto, presentano tutta la certezza d’una solida fondazione, senza il menomo pericolo di sommersione delle strade d’accesso. — Egli è adunque a sperate ed a credere, che quel passo di Valenza ottenga la preferenza, come infatti sembra meritarla per ogni verso.