Pagina:Delle strade ferrate italiane e del miglior ordinamento di esse.djvu/261

260

combenza progettando il canale in discorso, senza che quel divisamento avesse di poi altro seguito, attesa la provata possibile costruzione d'una via ferrata, certo di molto preferibile per la grande economia di tempo derivante da quel transito.1

Intanto la commissione come sopra eletta, in una bene elaborata sua relazione fatta di pubblica ragione, soddisfaceva pure all’avuto incarico, esponendo molto chiaramente t rispettivi interessi cui doveasi avvertire nel trìplice rispetto sopra indicato, politico, strategico e commerciale.

Astenendosi dal profferir giudicio nel rispetto tecnico, essa proferivasi favorevole all’impresa, datocché la medesima fosse possibile, e suggeriva le cautele da apporsi a.scanso d’ogni temuto inconveniente, come le condizioni ed i favori da accordarsi, ove si volesse concedere all'industria privata un’opera di tanto momento.2

Mentre coteste pratiche succedevano, trattavasi di accordare ad una società formataci a Genova la facoltà di far seguire gli studi per una strada ferrata da concedersegli poi, approvato che ne fosse il progetto, a certe privilegiate condizioni, escluso però sempre qualunque affidamento di concorso diretto per parte, del pubblico erario, ed ammesso soltanto quello indiretto di alcune esenzioni di dogana è d’altri tributi per le occorrenze dell’impresa.

Questa concessione venne accordata colle R. patenti del 10 settembre 1840 per le quali era fissato il termine di diciotto mesi alla presentazione di quegli studi.3

  1. >Difatti, mentre con una via ferrata potrà farsi il viaggio da Genova in Alessandria in tre ore, al più in quattro; con un canale che da Genova sboccasse nel Tanaro, pure in Alessandria, ci vorrebbero forse due giorni e più pel passò delle varie conche, mercè delle quali sarebbe valicato l’Appennino. Ond’è che se il canale potrebbe facilitare il più economico ma tardo trasporto delle merci, non così lo faciliterebbe pel tempo, come neppure servirebbe alle persone, le quali in poche ore fanno attualmente quel viaggio coi veieoli ordinari.
  2. Vedi la relazione suddetta pubblicata nel 1839 colle stampe del Fodratti in Torino, un opuscolo in 4.°.
  3. Vedi in fine le dette RR. PP., Documento 9.