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commercio di transito, Piacenza e Parma, Milano Con parte della Lombardia, ed alcuni Cantoni della Svizzera con varie province della Germania meridionale per le vie del Moncenisio, del Sempione, del San Bernardino, del San Gottardo, e dello Splughen.

Il governo di S. M. il re di Sardegna non tralasciava di pensare all’importanza del caso ed ai modi di provvedervi, frattanto che l’industria privata scorgendo nella costruzione ed esercizio di quelle strade un largo campo di speculazioni, essa pure ideava di tentare quella da Genova all’interno della Penisola.1

Varie domande a tal fine erano dal 1834 al 1837 presentate al R. governo da privati, onde ottenere il privilegio di costrurre ed esercitare una strada ferrata tra Genova ed il confine lombardo verso Pavia, con diramazioni verso Torino per le valli del Po o del Tanaro, e verso Arona per la Lomellina ed il Novarese.

Il governo, convinto dell’importanza dell’impresa, non si

  1. Le piazze commerciali di Londra, Parigi e Vienna, mentre s’abbandonarono con indicibile alacrità alle speculazioni di vie ferrate da aprirsi nella Gran Brettagna, in Francia ed in Germania, non trascurarono di occuparsi di quelle che potrebbero aprirsi od idearsi soltanto nella nostra Penisola. Quindi, mentre a Parigi speculavasi sulla via ferrata da Napoli a Castellamare ed a Nocera, a Vienna su quelle del regno Lombardo-Veneto e della Toscana, vediamo che a Londra recentemente ancora si è pensato di speculare sopra una ideata strada austro-sarda da Genova a Milano, leggendosi nel Moniteur univrsel del 12 aprile 1845, n. 102, pag. 940, quanto segue: «Un meeting spécial pour la construction du chemin de fer austro-sarde de Génes à Milan a eu lieu à Londres dans Corn-Hill L’alderman Wickers présidait l’assemblée. Le comité, à été autorisé à prendre des mesures pour faire avancer ce projet. On a résolu de former une nouvelle compagnie; 6,200 actions ont été immédiatement souscrites. (Standard)». Covien dire che gli autori dei progetto specularono sur una idea senza la menoma preventiva informazione, poiché se ne avessero, assunte avrebbero saputo per ora almeno, non potersi dare una linea tra Genova e Milano; ancora, avrebbe saputo, che ambo i governi avendo dichiarato voler far essi medesimi le strade loro, e ciò con leggi promulgate, non era probabile che quelle strade venissero concedute all’industria privata. Ma gli speculatori di borsa non badano a tai cose; ad essi basta spacciare azioni, e, come vedesi in questo caso, non mancarono gli avventori!