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Epperò, pensando al rimedio, fin d’ora dobbiam dichiarare cbe lo spediente ideato a Bologna di risparmiare i trafori ed i piani inclinati, superando le parti erte e scoscese con cavalli e non colle locomotive, staccate dai treni a piè delle salite, ci pare un partito utilissimo in siffatti casi, perchè il tenue perditempo che sol ne deriva sarà largamente compensato dalla spesa assai minore.

    e forse qualche piccolo tratto fino al 7 per % ondechè saran necessari piani inclinati. Dalla vetta dell’Appennino sino alla Porretta, confine toscano con gli Stati pontifici, per una lunghezza di circa 18 o 20 kilometri si scende per declivii variati, non maggiori del 3 per %; forse qualche piccolo tratto verso la vetta al 4 per %, e verso il confine di Stato prossimo all'1 per %. Dalla Porretta fino alla città di Bologna per una distanza di circa 50 kilometri negli Stati pontifici scendesi con una pendenza non maggiore dell’1 per %, seguendo il corso del Reno. La vetta dell’Appennino dovrebb’essere superata con un tunnel di lunghezza non minore di due kilometri, e non maggiore di tre, con altro piccolo tunnel di breve tratta dalla parte di Pistoia. Del resto le valli dell’Ombrone e del Reno, anche in prossimità dell'Appennino, sono assai larghe, e possono permettere con qualche artifizio certe svolte o curve atte a scemarne i declivii, con raggi comportabili dalle vie ferrate. Cotesta uscita dalia Toscana è, senza dubbio, la più breve e meno scoscesa per dirigersi nella gran valle del Po, e particolarmente sull’Adriatico dalla parte di Venezia e Trieste. Quella proposta da Firenze pel val d’Arno fino a Pontassieve per Dicomano, San Godenzo, Osteria, San Benedetto, ecc., diretta a Forlì, è forse la più scoscesa di tutte le altre direzioni; richiederebbe diversi tunnels, o gallerie molto più lunghe, con piani inclinati assai più elevati, principiando da Dicomano fino quasi a Rocca San Casciano. Un'altra linea per uscire dalla Toscana superando l’Appennino, assai più comoda onde riunire i due mari, sarebbe piuttosto quella che da Firenze pel val d’Arno superiore continua sino ad Arezzo, d’onde per due vie potrebbe essere continuata sino ad Ancona; o per Città di Castello, Fratta e Fano; o per le Chiane passando d’accosto al Jago Trasimeno e Perugia. — Secondo la prima diramazione un tunnel non lungo dovrebbe farsi in Toscana per valicare i monti che stanno fra il val di Tevere ed il val d’Arno; ed un altro ne occorrerebbe negli Stati pontifici tra Citta di Castello e Cagli, donde si scenderebbe a Fano per raggiungere Ancona.