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Ma al tempo delle illusioni succede quello del disinganno, e dopo questo viene il discredito, talvolta il fallimento delle imprese; le quali imprese, in fin di conto, scorgonsi solo aver fruttato ai promotori o fondatori d’esse, perchè possessori d’azioni industriali, e ancora quando col favore dell’aggiotaggio riuscirono a tosto venderle con profitto1.

Siamo assai dolenti di dover severamente giudicare, codeste imprese, ma i fatti replicatamente seguiti altrove quelli ch’oggi ancora abbiam sottocchio, né fanno un dovere a coloro che, come noi, vogliono bensì celebrare i vantaggi del maraviglioso nuovo mezzo discorso di circolazione così utile alla produzione, distribuzione e consumo della generale ricchezza, considerata qual potente elemento di prosperità e di vera civiltà, senza però incontrare i pericoli di tal novità2.

Nell’encomiare i vantaggi di metodo così fatto, nell’incitare i nostri concittadini della Penisola, come i governi d’essa ad ordinarlo pel maggiore incremento della prosperità della patria comune, le dottrine della scuola Italiana cui ci onoriamo di ap-

    zie, dicendo; le azioni pochi mesi prima cadute in bassa fortuna, poi risorte ed accolte con favore nelle più celebri piazze d’Europa, cioè, come intendiamo noi, là dove giuocasi all’alto e basso prezzo di quei valori.

  1. «L’agiolage qui se fait à la bourse est funeste et immoral; puisque il ruine les sots au profìt des fourbes. (Extrait raisonné des principes d’économie sociale, etc., par Scialoja, già citato, pag. 413 )
  2. Vedasi come documento più recente il discorso del signor conte Daru alla Camera dei Pari di Francia, proponente un freno agli scandali ed alle rovine dell’aggiotaggio in fatto di strade ferrate. La proposta del conte Daru venne, dopo una luminosa discussione, rigettata, è vero, perché la maggiorità, parte per timore di nuocere, ammettendola anche modificata, allo spirito d’associazione, e parte perchè interessata alle speculazioni in cui si esercita l’aggiotaggio, dovea ricusare un freno atto a contenerlo entro più giusti confini. Ma ne sarà sempre, tuttavia nato un utile insegnamento pe’ governi, non ancora travagliati da quel malanno, a non lasciarsene invadere. Profitterà poi l’insegnamento medesimo anche agii Stati che ne sono afflitti, persuadendo ai privati i quali hanno ancora tanto criterio che basti per tenerli lontani dal giuoco, a non affidare al medesimo le proprie sostanze.