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azioni, e così per 140,000,000 di lire toscane, quantunque il numero delle azioni da spacciare solo fosse di 32,000 1.

Queste sono le scarse notizie che abbiamo ottenute intorno alla strada maremmana.

Lo stesso giorno 4 aprile 1845 ancora S. A. I. e R. il gran duca accordò ai tre fratelli Bartolomeo, Tommaso e Pietro Cini un’altra concessione preliminare di fare gli occorrenti studi per la costruzione di una strada ferrata detta dell'Appennino tra Pistoia ed il confine della provincia bolognese, per la Valle dell'Ombrone e per la Valle del Reno. I quali studi, compiti nel 1845, si dovrà sottoporre alla sovrana sanzione il progetto particolarizzato e definitivo di detta strada.

Intanto col manifesto loro del 22 aprile 1845 i promotori dell’impresa fratelli Cini, offerirono al pubblico la formazione d’una società anonima intitolata Della strada ferrata dell'Appennino; assumente l’impresa di costruire, aprire all’uso del pubblico, e mantenere la strada nel di lei interesse ed a tutte sue spese, rischio e pericolo 2

  1. Vedi Annali di Statistica di Milano, dispensa dell’aprile 184, p. 117
  2. I fratelli Cini di San Marcello, nel Pistoiese, i quali appartengono ad una famiglia ben reputata nell’industria toscana, per le belle ed antiche loro fabbriche di carta che hanno a San Marcello, già furono promotori di due altre società anonime industriali; l’una per la fabbricazione di carta alla macchina, detta senza fine o continua, avendo per essa i genitori e zio loro cedute le antiche fabbriche della casa poste a San Marcello, cogli artifici mossi dal torrente Lima. — L’altra per la fabbricazione dei panni feltrati. — La prima società procede prosperamente da un quinquennio, come si dimostra dai rendiconti d’essa, ed i fratelli Cini, come il lor padre e zio, rimasti alla direzione dell’impresa, posta in pratica l’antica sperienza loro in siffatta industria, molto giovarono alla società ed anche agli artefici, ordinando quella fabbricazione in modo affatto esente dai pericoli e danni che sogliono succedere nelle manifatture dove trovasi raccolto un numero ragguardevole di operai, sì nel rispetto morale, che in quello economico e sanitario. Noi, che visitammo nell’ottobre del 1843 quelle fabbriche, oltremodo soddisfatti del governo d’esse, le abbiamo celebrate con lode in una nostra relazione inserita negli Annali universali di statistica di Milano, dispensa del febbraio 1844, cui perciò rimandiamo il lettore. Quanto alla fabbrica dei panni feltrati, della quale nell’anzidetta rela