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re Nicodemo Gatti, e presentato il 14 dicembre 1840, la strada da Milano a Como dovrebbe essere della lunghezza
di metri | 39,121,70 | |
e costare, compreso il materiale d’esercizio, lire austriache | 8,526,0001 |
Questo progetto fu approvato dal governo di Lombardia con dispaccio del 24 marzo 1841.
Il Volta fece costrurre a sue spese un miglio metrico della novella strada (tra Camnago e Lentate) nel termine prescritto dalla patente di privilegio, e questa costruzione venne riconosciuta ed approvata dal governo di Milano col dispaccio del 18 luglio.
- ↑ Anche questo calcolo preventivo a noi pare inferiore al vero; perocchè una linea di kilometri N.° 39, valutata coll’estimo medio di
Francia di lire 300,000 dovrebbe costare franchi o lire italiane 11,700,000 che sono lire austriache 43,448,275 La spesa presunta dall’ingegnere essendo di 8,526,000
vi sarebbe una differenza di austriache lire 4,922,275 La quale a noi pare troppo ragguardevole, perchè non sia lecito credere che la spesa effettiva debba poi riuscire, facendosi la strada, assai maggiore.
»Ma le sue più belle speranze non si arrestano ancora a questo punto; chè, allora quando la strada Ferdinandea sarà congiunta a quella da Genova a Torino e al lago Maggiore, da una parte, e dall’altra alla strada che da Vienna fra non molto arriverà a Trieste, ed alle linee convergenti sulla capitale dell’Impero, collegate colla vasta rete delle strade germaniche e della Polonia occidentale, le quali debbono toccare direttamente pel Danubio al mare del Nord, al Baltico ed al mar Nero, allora codesti paesi si troveran posti sur una delle quattro grandi linee che debbono congiungere l’Europa all’Oriente. — L’importanza delle quali grandi comunicazioni aumenta ogni giorno. Perocchè quelle belle regioni, onde ci vennero religioni, culti ed antica civiltà non possono ulteriormente sottrarsi al benefico conquisto di quella presente. Già le contrade comprese tra l’Ellesponto, il Nilo ed i confini della Cina sono più o meno animate da un progresso che tende ad avvicinarle all’Europa; già una grande rivoluzione si prepara nella via de’ traffici, e tende a ricondurne il centro in quel Mediterraneo, d’ond’erasi dipartita dopo la scoperta del Capo di Buona Speranza e del Nuovo Mondo, con tanto danno di Venezia e di Genova, le quali avevano d’allora in poi perduto lo scettro de’ mari ed il primato dell’incivilimento.