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Premessa la particolareggiata istoria delle vicende occorse alla strada Ferdinandea, or ne resta a dare l’indicazióne speciale della direzione e sviluppo della medesima, servendoci della descrizione datane dal riputato geografo Adriano Balbi, il quale n’ebbe i particolari elementi dallo stesso ingegnere Milani, autore, come già abbiamo notato, del progetto di massima, e deputato fin ora a sopr’intendere ai progetti particolareggiati, ed a dirigere i lavori e le provviste 1

    » 7.° Accettata l’offerta della-compagnia, questa darà subito dopo una cauzione di 5 milioni di lire in danaro effettivo».
     Che questa proposta, rassegnata alla superiore autorità, possa venir posta in deliberazione dalla società al prossimo suo convocato, e venir quindi da essa accolta e dal governo imperiale, noi dubitiamo assai. I provvedimenti precedenti di questo sembran provare che l’impresa delle strade ferrate voglia considerarsi come affare di governo, e non come speculazione industriale estera; quindi non pare probabile che vi si voglia ammettere l’intervento d’una compagnia straniera, le cui viste ad altro non tendono che ad un deciso aggiotaggio; imperocché i proponenti, i quali appena giunti, senza assumere la menoma informazione sulle condizioni di luogo, fanno cotali proposte, dimostrano voler giuocare alla borsa di Londra ed altre col tema delle strade ideate.
          Quantunque il giornale francese Des Debats abbia, gli 8 luglio 1845, affermato che le due direzioni lombarda e veneta, riunite a Verona il 22 giugno, aveano accettata la proposta, salva, ben inteso, la superiore approvazione, sappiamo da persone che si credono bene informate, che S. E. il presidente della Camera Aulica debbe aver reietta la proposta, dichiarando che se, come si era preveduto, la società lombardo-veneta non avea mezzo di compiere l’opera assunta, subentrerebbe a terminarla il governo, come le avea promesso, rimborsando nell’accennato modo l’esposto: senza che occorresse alcun straniero intervento, considerato allo stato della pratica meno dicevole. Codesta determinazione, ove sia vera, noi crediam degna di somma lode. Perocché ripetiamo essere bensì conveniente accogliere capitali stranieri per concorrere alla speculazione, assicurando loro un frutto adequato, ma quanto al regolar l’impresa, importare che lo sia o dal governo medesimo, o, se non lo può, da speculatori indigeni, non da quelli esteri. Abbiamo in Italia esempi che dimostrano men conveniente l’intervento di cotestoro.

  1. Vedi il Moniteur Universel del 24 gennaio 1845, supplimento N°.2, pag. 460, dove leggesi il detto articolo del signor Adriano Balbi, riguardo al quale articolo è a notare, per maggiore esattezza d’indicazione, che la risoluzione sovrana del 19 dicembre 1844, nel determinare le strade dello