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L’esercizio già attuato tra Padova e la laguna da due anni e più, dimostra proventi assai notevoli, atti non solo a compensare il frutto meritato per la spesa fatta per la sistemazione ed esercizio di quella strada, ma a porgere altresì un’eccedenza in premio. Cotesti proventi sembrano dover crescere ancora, terminato che sia il gran ponte ed estesa la linea verso Vicenza ed oltre, specialmente quando al trasporto delle persone sarà aggiunto quello delle merci, non ancora attuato su quella linea.1

Altri più recenti riscontri ancora ne informano che nel Veneto i lavori progredirono ancora più attivamente, sicché l’attuazione dell’intera linea da Venezia a Vicenza può sperarsi si-

    lareggiato da San Bonifacio a Verona; sicché sarà compiuto il diviso dell’intera linea veneta.
         Per l’attivazione della strada da Padova a Vicenza è pure già provvisto il materiale d’esercizio, aspettandosi di giorno in giorno dall’Inghilterra altre quattro locomotive in aggiunta alle nove già possedute dalla società su quel punto.
         L’officina di Mestre è provveduta in modo da bastare forse a tutta la strada da Venezia a Verona.
         Non vi è stato sospensione di lavori dalle due parti; ma vuolsi lamentare la molto lentezza di quelli della parte lombarda a confronto dei Veneti, più attivi, come vedesi dal resultato.
         È da notare però, che i lavori da Milano a Treviglio sol poterono incominciarsi all’agosto 1843, e che soltanto nell’aprile 1844 s’ottenne 0 permesso di lavorare da Padova a Vicenza.

  1. Vuolsi notare però, che se la tratta tra Padova e Venezia già rende un prodotto equivalente all’interesse adequato della spesa di essa, questa spesa non è compiuta ancora. Perocché manca il doppio binario di ruotaie. Arroge, che l’imperfetto collocamento di queste e dell’armatura loro sembrano doverne richiedere il rinnovamento; manca il compimento delle stazioni, e quando la spesa intera di queste, aggiunta a quella del gran ponte sulla laguna, sarà unita a quella già seguita della strada ora in esercizio; aggiunta ancora la rendita della tratta tra Mestre e Venezia, e fatta anche ragione dell’aumento successivo d’avventori, sarà ancora a vedere se il frutto intero sarà adequato compenso alla detta spesa totale.
         Noi lo speriamo, quando l’intera rete delle strade italiane avrà corrispondenza intera tra di esse, e con quelle oltremontane -che verranno ad incontrarle: ma finché sia questo resultato conseguito, noi confessiamo dubitarne assai.