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DELLE


STRADE FERRATE ITALIANE




DISCORSO PRIMO.


CAPITOLO UNICO. — Considerazioni storiche-generali.



La moltiplicità, la facilità ed il comodo, come la sicurezza e l’economia de’ mezzi di trasporto, sì delle persone che delle merci, possono chiamarsi il vero termometro della civiltà, e della prosperità materiale e morale d’un popolo. Perocchè, coll’accrescere e coll’agevolare lo scambio delle idee, degli affetti e delle cose, que’ mezzi concorrono ad una fusione di princìpi, d’opinioni e d’interessi, onde nascono i primi elementi della vera civiltà, le più sicure cautele d’una condizione quieta ed agiata.

Quantunque la nostra italiana penisola, nell’antica civiltà greca e romana, come in quella succeduta al medio-evo, per la singolare idoneità d’ingegno forte ed illuminato, che sempre distinse gl’indigeni, giungesse a quegli effetti del vero incivilimento che più toccavano ai bisogni ed ai costumi del tempo: nullameno, nel rispetto morale e materiale, essa era ancor ben lontana dal pervenire allora a quel grado di perfezione civile cui successivamente seppero arrivare a’ tempi nostri altri popoli, specialmente nel rispetto or preso da noi a trattare1.


  1. In un recentissimo libro: De la liberté du travail, ou simple exposé des conditions dans lesquelles les forces humaines s’exercent avec la plus de puissance: (3 vol. in-8. Paris, 1845), il signor Carlo Dunoyer ha, a nostro pa-