Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
111 |
neficio debba realmente derivare dalle nuove vie ferrate, e nel cercare di conseguire col migliore ordinamento di esse il beneficio medesimo, riusciremo a tenerci lontani da ogni illusione dove altri inciamparono, unicamente mirando alla realtà ed utilità vera delle imprese.
L’ordine del nostro esame sarà dunque:
1.° Le strade ferrate napoletane.
2.° Quelle del regno Lombardo-Veneto.
3.° Le triestine.
4.° Quelle toscane e lucchesi1.
5.° Quelle degli Stati sardi di terra-ferma.
б.° Quelle degli Stati parmensi.
7.° Quelle degli Stati estensi.
8.° Quelle finalmente degli Stati pontifici.
Cominciamo ora siffatto esame2.
CAPITOLO I.
Strade ferrate già attuate o solo ancora divisate nel regno di Napoli.
Il porto di Napoli, capitale di un Regno in cui sono meglio di sei milioni d’abitanti, la Sicilia esclusa, avrebbe certamente in quel numero di consumatori una gran sorgente di traffico, se potesse pretendere a provvederli tutti ed a servire di mercato pello scambio delle produzioni loro con quelle estere; se non che il punto estremo quasi d’una parte del Regno in cui giace; e la facilità che alcuni altri porti di quello offrono maggiore d’assai: rendono tale scambio men conveniente a Napoli, e non
- ↑ Queste strade, benché appartenenti a due Stati italiani indipendenti, ora uno dall’altro distinti, pongonsi insieme, perchè, oltre al far parte può dirsi d’un sistema che fondasi sulle stesse basi, i due paesi sono col tempo chiamati a formare uoo Stato solo soggetto allo stesso principe.
- ↑ Nell’ordine che abbiamo scelto, non tanto si è avvertito alla relativa importanza che gli Stati italiani hanno, quanto alla precedenza, che ognuno d’essi ebbe nel far uso del nuovo trovato, o nell’ideare d’accingersi a tale uso. Questa, e nessun’altra precedenza d’ogni specie, abbiam voluto notare.