contento di comunicare con tutti i popoli più lontani per mezzo dell’ingegnoso meccanismo della stampa, vuole vedere e toccare: il globo non è più che una palla, su cui l’intrepido navigante cammina quasi a diporto; oramai i deserti dell’aria, in cui l’occhio si perde nella vastità dell’infinito, ed il pensier si confonde al misterioso apparato delle costellazioni, colà, dico, l’uomo separandosi dalla terra osa sfidare la potenza di un terribile elemento, penetrare nelle caverne delle nubi, e passeggiare sui venti con piena sicurezza come sui giardini dell’Eliseo e dell’Hid-Park; oramai non v’è ente creato che non riceva dalla mano dell’uomo un’azione potente. Infatti da un debole elemento che da se alzandosi e sperdendosi àl minimo soffio mostra la sua leggierezza, trasse l’uomo una forza potentissima, con cui muove