La società che assume il carico di mandar a fine un’impresa, ha un capital sociale che rappresenta una piccola parte della fortuna de’ suoi membri; se l’esito corrisponde ai calcoli, i socj acquistano una ricchezza che equivale ad un premio dovuto da coloro che traggono profitto dall’opera eseguita; se le previsioni sociali falliscono, ed i prodotti dell’impresa non corrispondono alla somma del capitale impiegato, allora,mentre lo stato acquista una nuova ricchezza coll’esistenza delle opere eseguite, la classe dei lavoratori partecipa della ricchezza che i socj hanno perduta nella fallita speculazione. Ciò che a parer mio riesce utilissimo allo stato. Infatti non è egli questo il modo di porre in circolazione una massa di numerario, che senza la fallita speculazione sarebbe forse rimasta nei cofani? Non è